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Confcommercio contro il nuovo regolamento edilizio: «Così si svuota il centro storico»

di Matteo Scolari
Paolo Arena lancia l’allarme sulla trasformazione dei negozi in abitazioni: «Manca confronto, rischio desertificazione e affitti brevi fuori controllo».

Il nuovo regolamento edilizio comunale approvato dalla Giunta di Palazzo Barbieri introduce la possibilità di trasformare spazi commerciali in residenziali. Una scelta che, secondo Confcommercio Verona, potrebbe avere effetti devastanti per la vitalità del centro storico e per l’intero sistema economico urbano.

A esprimere forti perplessità è il Presidente Paolo Arena, che parla apertamente di “scelta dannosa e pericolosa”, destinata ad accentuare fenomeni già preoccupanti: «L’ulteriore proliferazione di affitti brevi avverrebbe a scapito della vivibilità e del tessuto economico», afferma Arena.

Paolo Arena, presidente Confcommercio Verona.
Paolo Arena, presidente Confcommercio Verona.

Le norme – chiarisce il presidente – «non fanno che rendere più espliciti alcuni concetti già contenuti nel dispositivo attuale», ma senza un reale approfondimento o confronto con le categorie economiche. «Un’occasione mancata, soprattutto perché su questi temi bisognerebbe ragionare in chiave strategica e con il contributo di chi il territorio lo vive e lo anima quotidianamente».

Il regolamento – secondo Arena – rischia di minare equilibri già fragili, spingendo il centro storico verso una desertificazione commerciale e un aumento della pressione abitativa turistica. Il rischio è che le aree un tempo vive, con negozi e botteghe di prossimità, si trasformino in zone dormitorio temporaneo, dove il valore relazionale del commercio locale viene meno.

Uno scorcio di Verona
Uno scorcio di Verona.

«Serviva una categoria funzionale ricettiva specifica per le locazioni turistiche brevi, come già fatto a Bologna. Lo avevamo proposto informalmente, ma ancora una volta le decisioni ci sono piovute addosso dalla stampa, senza possibilità di un vero confronto».

Arena richiama il nuovo PAT – Piano di Assetto del Territorio – che denuncia apertamente uno squilibrio tra residenti e turisti, e mette in guardia: «Questo provvedimento rischia di aumentare il divario, aggravando un contesto già critico per commercianti, residenti e lavoratori del centro».

L’analisi del presidente tocca anche un punto nevralgico: la crescente vacanza di spazi commerciali. «Se molti locali restano sfitti – spiega – è per l’elevato costo delle locazioni, ma anche perché il centro si è svuotato di residenti e professionisti. Invece di intervenire con politiche di sostegno, si autorizzano trasformazioni che ne accelerano l’impoverimento».

Secondo Arena, la liberalizzazione delle destinazioni d’uso potrebbe avere effetti inflattivi sul costo dei pochi spazi rimasti, rendendo ancora più difficile per gli imprenditori investire e aprire nuove attività. “Bisogna restituire centralità alla funzione urbana del commercio, non penalizzarla”.

Nonostante la forte critica, Confcommercio Verona mantiene un atteggiamento costruttivo e rinnova la propria disponibilità: «Siamo sempre aperti a un confronto reale, non strumentale. Chiediamo solo di poter dare voce a chi ogni giorno sostiene il tessuto economico e sociale della città».

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