Alberghi a Verona, Russo: «Il vero lusso? Risposte chiare, non solo nuovi hotel di lusso»
di Matteo ScolariNel dibattito sul futuro urbanistico e turistico di Verona, prende posizione Maurizio Russo, presidente di Federalberghi Confcommercio Verona, che lancia un messaggio chiaro alle istituzioni locali: «Il vero lusso per Verona sarebbe avere delle risposte». Il riferimento è al proliferare di progetti per nuovi hotel di lusso, un tema che divide il settore e chiama in causa il modello di sviluppo turistico che la città scaligera intende perseguire.
«Le trasformazioni più importanti di una città come Verona, soprattutto se d’arte, sono determinate dalle politiche urbanistiche – sottolinea Russo –. Come si sono poste le nostre Amministrazioni? Con una propria idea di città o limitandosi ad asseverare decisioni prese da privati?». La critica si concentra sulla mancanza di una progettualità pubblica chiara, che orienti in modo strategico lo sviluppo del territorio e della sua offerta turistica.
Secondo Russo, il settore turistico veronese sembra oggi appiattito su un unico mantra: «Facciamo alberghi da ricchi così arriveranno i turisti ricchi». Una visione, a suo dire, riduttiva e scollegata dalla realtà. «Prima di costruire nuovi alberghi, dovremmo costruire una nuova offerta turistica – incalza –. Al di fuori della stagione lirica, quali motivi spingerebbero i turisti alto-spendenti a scegliere Verona? Per le manifestazioni popolari o per bere uno spritz in piazza?».

Russo invita a un approccio più razionale, basato su dati concreti, e propone di valutare la reale necessità di nuove strutture di alta gamma andando a verificare l’occupazione e i prezzi degli hotel di lusso già esistenti. «Senza prima aver riqualificato l’offerta turistica complessiva, aumentare il numero di hotel di lusso rischia solo di generare un ulteriore calo di valore per le imprese e l’indotto», avverte il presidente di Federalberghi.
Un’altra riflessione riguarda l’attrattività reale degli hotel: «Ci siamo chiesti cosa rende realmente attrattivo un hotel? Il numero di stelle, oggi, è un dato sempre meno rilevante. Presto sarà superato dalla reputazione della struttura, dalla qualità dell’esperienza offerta, fattori che non possono essere vincolati a una pratica edilizia», precisa Russo, sottolineando come il turismo moderno si basi su parametri qualitativi più che su classificazioni formali.
Sotto accusa anche il meccanismo di deroghe urbanistiche che, di fatto, consente nuove aperture in centro storico pur mantenendo il divieto ufficiale: «Perché non intervenire direttamente sul PAT e sul Piano degli Interventi, coinvolgendo operatori e cittadini in un confronto trasparente e basato su dati oggettivi?», propone Russo. Un percorso che, secondo lui, eviterebbe la logica del “fatto compiuto”, con provvedimenti straordinari che lasciano alla collettività solo le briciole.
Infine, il presidente di Federalberghi chiama in causa anche il tema abitativo, oggi tra i più sentiti in città: «Non sarebbe più utile ragionare insieme sulle esigenze dei residenti attuali e potenziali, tenendo conto del problema abitativo che mortifica lavoratori e studenti?». Il rischio, secondo Russo, è di perdere di vista l’equilibrio tra sviluppo turistico e qualità della vita, con effetti negativi su entrambe le dimensioni.
“Il vero lusso sarebbe avere risposte a queste domande”, conclude il presidente, ponendo Verona di fronte a una scelta di visione per il proprio futuro, che non può essere lasciata solo alle dinamiche del mercato.
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