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FederBio ricorda Francesco: «Guida morale per la giustizia sociale, l’ambiente e la biodiversità

di Matteo Scolari
La Federazione dell’agricoltura biologica saluta il Pontefice e rilancia il suo appello per una conversione ecologica.

Con la scomparsa di Papa Francesco, avvenuta ieri, il mondo perde una guida morale che ha saputo unire fede, giustizia sociale e difesa dell’ambiente. Tra le realtà che più hanno sentito vicina la visione del Pontefice c’è FederBio, la Federazione italiana per l’agricoltura biologica e biodinamica, che oggi si unisce al cordoglio mondiale esprimendo profonda gratitudine per l’eredità spirituale, ecologica e sociale lasciata da Bergoglio.

Il Papa ha avuto un impatto straordinario nel promuovere un modello di sviluppo sostenibile, integrando nella sua predicazione temi fondamentali come la tutela della biodiversità, il rispetto dei piccoli agricoltori, la critica ai sistemi intensivi di produzione. Il suo magistero, ricordano da FederBio, si è sempre opposto a logiche di profitto cieche, invitando ad abbracciare un’agricoltura che nutre la terra, invece di sfruttarla.

Il Papa in Arena in occasione della sua visita a Verona del 18 maggio 2024.

Il vertice di questa visione si trova nell’enciclica “Laudato si’” (2015), definita da molti come un manifesto universale per la cura della “casa comune”. Qui il Papa ha lanciato un appello senza precedenti a una conversione ecologica profonda, capace di denunciare gli effetti devastanti del cambiamento climatico, il depauperamento delle risorse naturali e le disuguaglianze sociali che ne derivano. La sua voce ha sempre sottolineato come “il grido della Terra e il grido dei poveri” siano indissolubilmente legati.

Maria Grazia Mammuccini, presidente di FederBio (nella foto in alto), ha voluto ricordare il Pontefice nel giorno della Giornata Mondiale della Terra, sottolineando come il suo messaggio rimanga di straordinaria attualità: «Con Papa Francesco scompare una figura che ha segnato il nostro tempo con il suo impegno incessante per la giustizia sociale, la tutela dell’ambiente e della biodiversità. La sua critica al sistema economico che sfrutta e distrugge l’ambiente, al profitto che prevale sulla dignità delle persone e alla cultura dello spreco, ha offerto una visione profonda e necessaria per il nostro tempo. La sua eredità ci sprona a proseguire con determinazione sulla via della conversione ecologica, prendendoci cura della Terra e dei più vulnerabili».

Il Pontefice ha più volte sostenuto l’agroecologia, opposta ai sistemi agricoli intensivi, promotrice di biodiversità, fertilità del suolo e rispetto delle culture locali. Ha denunciato l’inquinamento delle acque, lo sfruttamento dei lavoratori e lo spreco alimentare, definendo moralmente inaccettabile un mondo che produce abbondanza per pochi e fame per molti.

FederBio, che rappresenta la quasi totalità della filiera biologica e biodinamica italiana, ribadisce l’impegno a portare avanti il percorso indicato da Papa Francesco, continuando a promuovere un’agricoltura sostenibile, rispettosa della Terra e dei suoi abitanti. La scomparsa del Pontefice segna la fine di un’epoca, ma il suo messaggio resta vivo e potente, capace di ispirare le generazioni future a costruire un mondo più giusto, verde e solidale.

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