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Turco (Cantine di Verona): «Sorpresi dalla grande attenzione ricevuta sui vini a bassa gradazione»

di Matteo Scolari
Il presidente di Cantine di Verona, Luigi Turco, fa un bilancio di Vinitaly 2025, sottolineando il forte interesse riscontrato per G.Low, i due nuovi vini da 8 gradi di gradazione alcolica»

Cantine di Verona è stata tra le protagoniste della 57ª edizione di Vinitaly, portando in fiera il proprio impegno per una viticoltura sostenibile e innovativa. In un contesto globale segnato dall’incertezza, dai dazi e da consumi in lieve flessione, la cooperativa presieduta da Luigi Turco ha saputo distinguersi con progetti concreti e con un nuovo vino a bassa gradazione che ha riscosso grande interesse. Focus Verona Economia lo ha incontrato per fare il punto sull’edizione appena conclusa e sulle prospettive del comparto.

Presidente, un bilancio di questo Vinitaly 2025?

Vinitaly è sempre una grande festa, e per noi che siamo un’azienda veronese è un appuntamento a cui non possiamo mancare. Direi che è stata un’edizione discreta: non al di sopra delle attese, ma comunque con un’ampia partecipazione sia di pubblico che di operatori. Siamo soddisfatti.

I nuovi vini a bassa gradazione che avete presentato hanno attirato molta attenzione. Ve lo aspettavate?

Effettivamente è stato un po’ sorprendente notare quanto interesse ci sia stato attorno a questo progetto. Molti visitatori si sono concentrati proprio su questo vino, che rappresenta il frutto di un percorso iniziato tempo fa. È un prodotto pensato per rispondere alle esigenze del mercato, ma in un’ottica di piena sostenibilità: etichetta realizzata con carta riciclata, vetro leggero, un vino brillante e leggero che ha davvero conquistato il pubblico.

Il tema dei dazi ha attraversato la manifestazione. Che impatto può avere sul settore?

È un tema molto attuale. Siamo tutti in attesa di capire se nei prossimi giorni si troverà una mediazione. I dazi fanno male all’economia italiana e in particolare ai prodotti agroalimentari. Se questa situazione dovesse proseguire, potrebbe causare un grosso turbamento nel mercato. La preoccupazione è reale, come mostrano anche gli indici borsistici. Speriamo che si trovi una soluzione.

Cantine di Verona riparte con una direzione ben definita?

Sì, assolutamente. Abbiamo progetti importanti in corso da tempo, in cui crediamo molto, come le certificazioni SQNPI e Equalitas. Gran parte della nostra produzione è già certificata, perché partiamo proprio dalla campagna. Oggi, però, dobbiamo confrontarci con un calo generale dei consumi: il nostro bilancio non sarà in crescita, ma comunque positivo. Per questo dobbiamo continuare a innovare, essere determinati e, soprattutto, mantenere l’entusiasmo. È l’unico modo per credere davvero nel futuro.

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