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Vinitaly 2025: consegnato il 52° Premio “Angelo Betti” ai benemeriti della vitivinicoltura italiana

di Matteo Scolari
Da Jarno Trulli a Corrado Giacomini, passando per storiche aziende e giovani eccellenze: premiati i protagonisti della qualità del vino italiano.

Verona ha accolto, nella giornata inaugurale del 57° Vinitaly, i nuovi insigniti del “Premio Angelo Betti – Benemeriti della Vitivinicoltura”, giunto quest’anno alla sua 52ª edizione. Una cerimonia simbolica che ha celebrato personalità, aziende e istituzioni che, attraverso il loro impegno quotidiano, hanno contribuito alla crescita del settore enologico nazionale, distinguendosi per innovazione, qualità e promozione del territorio.

Le medaglie per i premiati.

Alla premiazione, tenutasi negli spazi istituzionali di Veronafiere, erano presenti anche Serena Betti e Alma Guidi, rispettivamente figlia e moglie di Angelo Betti, ideatore del Vinitaly, a cui il riconoscimento è dedicato. L’evento ha rappresentato uno dei momenti più significativi della manifestazione, consolidandosi come un autentico tributo alla passione vitivinicola che anima ogni angolo del Paese.

«Il Premio Angelo Betti – ha dichiarato Adolfo Rebughini, direttore generale di Veronafiere – è molto più di un riconoscimento: è una lente d’ingrandimento sulle eccellenze e sulle specificità che compongono il mosaico del vino italiano. Ringraziamo gli Assessorati regionali all’Agricoltura per la collaborazione attiva nella selezione dei premiati».

Adolfo Rebughini.

Nell’edizione 2025, i nomi entrati nell’Albo d’Oro del Premio Angelo Betti sono 21, uno per ogni regione italiana, evidenziando la capillarità e la ricchezza di esperienze che caratterizzano la nostra viticoltura. Tra i più noti, il campione automobilistico Jarno Trulli, premiato per l’Abruzzo grazie alla sua attività imprenditoriale nel settore vitivinicolo. Per il Veneto, il riconoscimento è andato a Corrado Giacomini, mentre per la Lombardia è stata premiata Francesca Pagnoncelli Folceri.

L’assessore Caner premia Corrado Giacomini.

Spazio anche alle realtà cooperative e aziendali, come la Cantina di Castignano nelle Marche, l’Azienda Agricola Frisino Francesco in Puglia, e la Marco Carpineti nel Lazio, testimonianza della capacità di coniugare tradizione e innovazione.

La cerimonia ha messo in luce esperienze uniche e territoriali, da Nord a Sud: dalla Valle d’Aosta con Didier Gerbelle alla Sardegna con Gianpaolo Parpinello, passando per il Piemonte con Maria Cristina Castelletta, la Toscana con lo storico Zeffiro Ciuffoletti, e la Sicilia con Giovanni Giardina.

Questa mappa dei talenti enologici italiani disegna un’Italia del vino che non conosce confini, fatta di storie familiari, tradizioni recuperate, ma anche di sguardi verso il futuro. L’iniziativa di Veronafiere continua così a valorizzare le professionalità che, con competenza e passione, rendono il vino italiano sinonimo di qualità, autenticità e bellezza.

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