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Nasce Vinitaly Tourism: l’enoturismo conquista il salone del vino di Verona

di Matteo Scolari
Debutto con 64 cantine e 16 buyer internazionali. Rebughini: “Una leva per lo sviluppo del turismo del vino”. Garibaldi: “Il vino oggi si vive, non solo si beve”.

Nel cuore della 57ª edizione del Salone Internazionale del Vino e dei Distillati, fa il suo ingresso ufficiale Vinitaly Tourism, il nuovo progetto di Veronafiere che accende i riflettori sull’enoturismo come leva di promozione e sviluppo del settore vinicolo italiano. Il debutto è fissato per mercoledì 9 aprile, con la partecipazione di 64 cantine provenienti da tutta Italia e 16 top buyer internazionali selezionati da Stati Uniti, Germania, Spagna e Italia. In programma 174 appuntamenti B2B in formato speed date, un’area business dedicata al secondo piano del Palaexpo, conferenze tematiche e la presentazione di una ricerca inedita firmata Roberta Garibaldi, presidente dell’Associazione Italiana Turismo Enogastronomico.

Secondo Adolfo Rebughini, direttore generale di Veronafiere, l’iniziativa nasce per valorizzare un patrimonio in crescita ma ancora sottoutilizzato. Vinitaly Tourism, ha spiegato, rappresenta «la leva fieristica per lo sviluppo del turismo dei territori del vino e delle aziende italiane». Ha inoltre sottolineato che l’inserimento di questa nuova area nella manifestazione arricchisce l’offerta e accelera un piano che potrebbe estendersi anche agli eventi internazionali promossi da Veronafiere nei prossimi anni.

Adolfo Rebughini.

Dai numeri e dai trend emerge una netta evoluzione dell’esperienza enoturistica. Il Report sull’Enoturismo elaborato da Roberta Garibaldi evidenzia una vera e propria transizione dal “drinking wine” al “living wine”, dove il vino non è solo prodotto da degustare ma diventa il centro di un’esperienza sensoriale e culturale più ampia. I dati parlano chiaro: la quota di turisti italiani che ha visitato luoghi legati al vino è passata dal 60% nel 2021 al 77% nel 2025. Le cantine si confermano la meta preferita, visitate almeno una volta dal 40% dei turisti italiani negli ultimi viaggi, rispetto al 32% del 2024 e al 29% del 2021. Il vino risulta inoltre l’icona enogastronomica italiana più apprezzata, con il 38,1% delle preferenze, superando olio extravergine (24%), pizza (22%), pasta (15%) e formaggi (11%).

Tra le criticità rilevate, la mancanza di informazioni chiare su orari, costi e contenuti è segnalata dal 58% degli intervistati. Il 54% lamenta la chiusura delle cantine nei giorni festivi, proprio quando i winelover avrebbero più tempo libero. Il 53% manifesta timore per eventuali controlli stradali dopo le degustazioni, un aspetto che frena la fruizione, aggravato dalle normative più restrittive. Anche il fattore prezzo incide: il 63% dei turisti italiani ritiene che i costi abbiano condizionato la scelta di visitare una cantina. Solo il 31% è disposto a spendere tra 21 e 40 euro, mentre il 36% non supererebbe i 20 euro. Tuttavia, un terzo del campione si dichiara pronto a investire anche oltre questa soglia.

Roberta Garibaldi.

Roberta Garibaldi sottolinea che «serve un approccio sistemico per valorizzare l’enoturismo e le aree rurali, riconoscendo nelle aziende agricole un fulcro strategico per lo sviluppo sostenibile». Aggiunge che è necessario investire in trasporti, formazione e valorizzazione delle risorse umane, per migliorare l’offerta e destagionalizzare i flussi turistici.

Il report, arricchito da un’analisi di Data Appeal, individua le Langhe/Barolo, il Chianti e Montalcino come mete più apprezzate. Tra le destinazioni più desiderate dai turisti italiani emergono Cinque Terre (20,1%) e Salento (19,9%). I tedeschi prediligono il Chianti (38%) e Montepulciano (27%), mentre gli inglesi puntano su Etna (33%) e Chianti (30%). Gli americani si orientano sul Chianti (41%) e sull’Etna (32%).

Vinitaly Tourism si arricchisce anche di un programma scientifico curato da Roberta Garibaldi, con il supporto tecnico di Winedering. Aprirà il convegno la sessione “L’enoturismo non è (solo) una degustazione: come costruire un business vero”. A seguire, approfondimenti su dati, trend e strategie sinergiche per la valorizzazione delle denominazioni e del territorio, oltre a un focus sull’hospitality manager come figura chiave per l’innovazione e la sostenibilità. Violante Gardini Cinelli Colombini, presidente del Movimento Turismo del Vino, chiuderà i lavori con un intervento sulle differenze regionali e le nuove sfide del settore.

Con Vinitaly Tourism, Veronafiere lancia un messaggio chiaro: il vino italiano non è solo un prodotto, ma un’esperienza da vivere e valorizzare a livello economico, culturale e turistico.

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