Metalmeccanici, sciopero nazionale di 8 ore il 28 marzo per il rinnovo del contratto
di Matteo ScolariLe segreterie nazionali di Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil hanno proclamato otto ore di sciopero nazionale per il 28 marzo, con manifestazioni a livello provinciale e regionale, per chiedere la ripresa della trattativa con Federmeccanica e Assistal sul rinnovo del contratto collettivo nazionale dei metalmeccanici, interrotta lo scorso novembre.

Il contratto, scaduto a giugno 2024, riguarda circa 1,5 milioni di lavoratori. La mobilitazione arriva dopo 16 ore di sciopero già effettuate tra dicembre e febbraio e sarà anticipata da tre grandi assemblee il 21 marzo, che si svolgeranno contemporaneamente nel Nord, Centro e Sud Italia, coinvolgendo migliaia di delegati.
Nel documento presentato dalle sigle sindacali, la principale richiesta riguarda un aumento salariale: Fim, Fiom e Uilm chiedono 280 euro medi mensili in tre anni per il livello C3 (ex quinto livello). Federmeccanica e Assistal, invece, propongono di ancorare gli aumenti all’inflazione, stimando un incremento di 173,37 euro in quattro anni.

Oltre al salario, i sindacati puntano a una riduzione dell’orario di lavoro a 35 ore settimanali, attraverso una fase sperimentale da inserire nel contratto. Duro il commento di Rocco Palombella, segretario generale della Uilm, che ha sottolineato come l’attuale situazione contrattuale abbia costretto i sindacati a 24 ore di sciopero complessive, un evento che non si verificava dal 1999. «Programmare le ore di sciopero non è uno sport, né per i lavoratori né per le aziende, ma siamo stati costretti – ha dichiarato Palombella – perché vogliamo una vera trattativa, non una contropiattaforma con aumenti fumosi e misure insufficienti».
Secondo il segretario Uilm, il rinnovo del contratto deve introdurre misure innovative e coraggiose, capaci di affrontare i cambiamenti del mercato del lavoro. «Non possiamo agire di retroguardia: vogliamo più salario e meno orario. Su questo non molleremo», ha concluso.
A Verona la tensione è particolarmente alta: negli ultimi giorni numerose aziende del comparto metalmeccanico hanno già scioperato, registrando un’adesione molto elevata tra i lavoratori. Il territorio veronese, storicamente caratterizzato da una forte presenza di imprese metalmeccaniche, sta vivendo un clima di crescente mobilitazione, con diverse aziende che hanno visto i propri operai fermarsi in segno di protesta. Il dato di partecipazione agli scioperi locali è stato superiore alla media nazionale, segnale di una forte insoddisfazione da parte dei lavoratori nei confronti delle proposte avanzate dalle associazioni datoriali.

L’assemblea del 21 marzo sarà un momento decisivo per definire le strategie di mobilitazione, mentre lo sciopero del 28 marzo rappresenterà una prova di forza per i sindacati, nella speranza di ottenere una ripresa delle trattative con Federmeccanica e Assistal su basi più favorevoli ai lavoratori.
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