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Condhotel: Federalberghi Veneto chiede una regolamentazione rapida

di Matteo Scolari
L’associazione presieduto da Maurizio Schiavon sollecita la Regione Veneto a colmare la lacuna normativa per permettere a questa innovativa formula ricettiva di svilupparsi.

Il 16 ottobre 2024, presso Palazzo Ferro Fini, si sono svolte le audizioni sull’ipotesi tecnica di testo unificato per la regolamentazione dei condhotel, una tipologia di struttura ricettiva innovativa che combina stanze d’albergo e unità residenziali acquistabili da privati. Questa formula rappresenta un’opportunità per la riqualificazione turistica e l’ampliamento dell’offerta alberghiera nel Veneto, ma manca ancora di un quadro normativo regionale.

Federalberghi Veneto, attraverso il suo presidente Massimiliano Schiavon, ha lanciato un appello affinché i lavori legislativi riprendano e si concludano in tempi brevi. “Dopo quattro mesi dalle audizioni in Sesta Commissione, sollecitiamo l’adozione di una normativa chiara e definitiva. I condhotel possono rappresentare uno strumento strategico per aumentare la competitività e il finanziamento del settore turistico veneto, senza stravolgere l’identità delle strutture alberghiere esistenti.”

A livello nazionale, i condhotel sono stati introdotti con il DPCM 13/2018, che demanda alle Regioni la regolamentazione del settore. Tuttavia, mentre oltre due terzi delle Regioni italiane hanno già integrato questa tipologia di accoglienza nella loro normativa sul turismo, il Veneto è ancora fermo.

Il primo passo avanti è stato fatto il 16 ottobre 2024, quando la Sesta Commissione Turismo della Regione Veneto, presieduta dalla Consigliera Francesca Scatto, ha discusso un testo unificato che combinava due progetti di legge: il n. 227, presentato dal Consigliere Enoch Soranzo di Fratelli d’Italia, e il n. 249, proposto dalla Giunta regionale. Entrambe le proposte puntano a includere il condhotel nella legge quadro regionale sul turismo, ma da allora non si sono registrati ulteriori sviluppi normativi.

L’assenza di una legge specifica penalizza il settore turistico veneto, che ogni anno accoglie milioni di visitatori e potrebbe beneficiare di questa formula per diversificare l’offerta e attrarre nuovi segmenti di clientela. Secondo Federalberghi Veneto, i condhotel offrono molteplici vantaggi:

  • Riqualificazione degli hotel esistenti, senza trasformarli integralmente in strutture residenziali.
  • Incremento delle entrate per gli albergatori, grazie alla vendita o all’affitto delle unità residenziali.
  • Diversificazione dell’offerta turistica, per attrarre investitori e turisti con esigenze diverse.
  • Miglioramento dell’attrattività del Veneto, che si confermerebbe all’avanguardia nell’accoglienza.

Il modello prevede che la superficie netta delle unità residenziali non possa superare il 40% della superficie alberghiera, mantenendo così il carattere principale della struttura. “I condhotel rappresentano un’innovazione che ha già trovato spazio in diversi Paesi e che può diventare un punto di forza anche per il Veneto, una delle regioni più visitate d’Italia”, ha concluso Schiavon.

Federalberghi Veneto auspica che il legislatore intervenga al più presto per regolamentare questa opportunità e permettere agli imprenditori alberghieri di sfruttarne al meglio i benefici.

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