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Luca Puttini: «Ricordiamo Nicolò, aggregando giovani e promuovendo la sicurezza sul lavoro»

di Matteo Scolari
Il presidente di "Nico tra le Stelle" ricorda l'amico Nicolò Corsi, scomparso a 21 anni per un incidente sul lavoro. Da una tragedia è nata un'associazione che promuove una cultura della sicurezza tra i giovani, attraverso lo sport e gli incontri nelle scuole.

La sicurezza sul lavoro è un tema che non smette di essere drammaticamente attuale. Troppo spesso, giovani lavoratori perdono la vita a causa di incidenti evitabili, lasciando famiglie e comunità nel dolore. Uno di questi giovani era Nicolò Corsi, morto a soli 21 anni nel settembre 2022 a seguito di un tragico incidente in una cantina veronese.

Da questa perdita, però, è nata una realtà che vuole trasformare il dolore in consapevolezza: l’Associazione “Nico tra le stelle”, fondata da un gruppo di amici di Nicolò e presieduta da Luca Puttini. Ospite della trasmissione Focus Verona Economia su Radio Adige TV, Puttini ci ha raccontato come il ricordo di Nicolò sia diventato un motore di sensibilizzazione per la sicurezza sul lavoro e per la coesione giovanile.

Luca, chi era Nicolò per te e per la vostra comunità?

Nicolò era più di un amico, per molti di noi era come un fratello. Siamo cresciuti insieme a Santa Maria in Stelle, abbiamo frequentato le stesse scuole, giocato a calcio fianco a fianco, condiviso momenti di spensieratezza e di crescita. Era un ragazzo solare, sempre pronto ad aiutare gli altri, il classico amico che c’era sempre per te, anche nei momenti più difficili. Per questo la sua scomparsa è stata un colpo durissimo per tutti noi.

Dopo il suo incidente, ci siamo ritrovati e ci siamo detti che la sua storia non poteva essere dimenticata. Il dolore ci ha uniti e ci ha dato la forza di fare qualcosa di concreto. Abbiamo voluto trasformare questa tragedia in un’occasione per diffondere un messaggio di prevenzione e consapevolezza sulla sicurezza nei luoghi di lavoro.

L’incidente di Nicolò ha reso ancora più evidente quanto sia fondamentale la sicurezza sul lavoro. Cosa è accaduto quel giorno?

Nicolò lavorava in una cantina e quel giorno, insieme a un collega, stava intervenendo su un impianto. È stato colpito dalle esalazioni tossiche provenienti da una cisterna, ha perso i sensi ed è caduto all’interno. Non ha respirato per diversi minuti e, nonostante il ricovero in ospedale, dopo pochi giorni in rianimazione, non ce l’ha fatta. Da quel giorno abbiamo deciso di impegnarci per evitare che tragedie come questa possano ripetersi.

Come nasce l’Associazione “Nico tra le stelle” e quali sono i suoi obiettivi?

L’idea dell’Associazione è nata subito dopo l’incidente. Ci siamo riuniti come amici e abbiamo pensato che non potevamo lasciare che tutto si spegnesse con il dolore. Così, abbiamo deciso di creare un gruppo che potesse mantenere viva la memoria di Nicolò e, allo stesso tempo, sensibilizzare le persone sui rischi del lavoro.

Oggi l’Associazione ha 34 iscritti e siamo in fase di registrazione ufficiale al RUNTS (Registro Unico Nazionale del Terzo Settore). Organizziamo eventi per raccogliere fondi e per diffondere il nostro messaggio, cercando di coinvolgere il maggior numero possibile di persone. Il nostro obiettivo principale è quello di sensibilizzare i giovani, perché spesso chi entra nel mondo del lavoro non ha consapevolezza dei pericoli che può incontrare.

Avete già avviato diverse iniziative di sensibilizzazione. Quali sono le principali?

L’evento più importante che organizziamo è il Torneo “Nico tra le stelle”, che si tiene ogni anno nel mese di luglio a Stallavena, grazie alla collaborazione con la società Real Grezzana Lugo. Quest’anno sarà la terza edizione, dal 3 al 6 luglio 2025, e sarà, come sempre, un’occasione per riunire la comunità, ricordare Nicolò e diffondere il nostro messaggio. Durante il torneo non ci limitiamo al calcio, ma organizziamo momenti di riflessione e sensibilizzazione sulla sicurezza sul lavoro. Abbiamo anche avviato delle cene solidali nella nostra baita di Santa Maria in Stelle, che ci permettono di raccogliere fondi per finanziare le nostre attività e sostenere progetti di prevenzione.

Ma l’iniziativa a cui teniamo di più è quella che sta per partire: gli incontri nelle scuole. Il primo appuntamento sarà l’8 marzo 2025 all’Istituto Copernico Pasoli. Qui parleremo agli studenti della storia di Nicolò e dell’importanza della sicurezza sul lavoro. Il nostro obiettivo è far capire ai ragazzi che basta un attimo di disattenzione o di mancata protezione per cambiare una vita intera. Vogliamo che la nostra generazione sia più consapevole dei rischi e più attenta alle misure di prevenzione.

Il vostro impegno non si ferma solo al ricordo di Nicolò, ma punta anche a un cambiamento culturale sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Con chi collaborate per raggiungere questo obiettivo?

Esatto, il nostro impegno non è solo commemorativo, ma vuole essere un messaggio di speranza e prevenzione. Per questo collaboriamo con ANMIL (Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi sul Lavoro), un’organizzazione che da anni si occupa di supportare le vittime di incidenti sul lavoro e di sensibilizzare istituzioni e cittadini sulla prevenzione.

Tutto il ricavato del nostro torneo viene devoluto a ANMIL, che ci aiuta anche nell’organizzazione degli incontri di sensibilizzazione. Grazie a questa collaborazione, possiamo portare avanti progetti più strutturati e con un impatto concreto sulla comunità.

Come possono le persone supportare la vostra Associazione?

Chiunque può sostenere la nostra causa. Abbiamo attivato i nostri canali social, in particolare la pagina Instagram “Torneo Nico tra le stelle”, dove pubblichiamo aggiornamenti sulle attività e informazioni su come contribuire. È possibile iscriversi all’Associazione, partecipare ai nostri eventi o semplicemente diffondere il nostro messaggio. La sicurezza sul lavoro è un tema che riguarda tutti e avere il supporto della comunità ci dà la forza di continuare. Il nostro obiettivo è far crescere questa realtà e portare il messaggio di Nicolò a più persone possibile.

Luca, in conclusione, cosa sperate per il futuro dell’Associazione e per il messaggio che volete trasmettere?

Speriamo che la storia di Nicolò possa essere un monito affinché tragedie come la sua non accadano più. Vogliamo che il nostro impegno serva a salvare altre vite, facendo sì che ogni giovane lavoratore entri nel mondo del lavoro con la consapevolezza dei rischi e con gli strumenti adeguati per proteggersi.

Non possiamo cambiare il passato, ma possiamo costruire un futuro in cui nessun ragazzo debba perdere la vita per la mancanza di sicurezza. Il nostro sogno è che “Nico tra le stelle” diventi un simbolo di prevenzione e di speranza per le nuove generazioni.

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