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Allarme energia per il turismo in Veneto: nel 2025 costi in aumento del 17%

di Matteo Scolari
Lo studio della Fondazione Think Tank Nord Est evidenzia il crescente gap con altri Paesi europei e propone soluzioni per la sostenibilità del settore.

Il costo dell’energia per il turismo in Veneto continua a crescere e nel 2025 si prevede un aumento del 17% rispetto all’anno precedente. Lo rivela l’analisi della Fondazione Think Tank Nord Est, che evidenzia come il caro-energia rappresenti una minaccia sempre più concreta per la competitività del settore turistico regionale.

L’impennata dei prezzi è stata particolarmente evidente tra gennaio 2024 e gennaio 2025, periodo in cui il costo del gas è aumentato del 60%, passando da 31 a 50 euro per megawattora, mentre l’energia elettrica ha registrato un incremento del 44%, passando da 99 a 143 euro per megawattora. Nei primi giorni di febbraio, il gas ha superato i 53 euro e l’energia elettrica ha sfiorato i 150 euro per megawattora.

Secondo le stime della Fondazione Think Tank Nord Est, se i prezzi dell’energia si mantenessero su questi livelli per tutto il 2025, il settore dell’alloggio e della ristorazione in Veneto dovrebbe affrontare una spesa extra di oltre 70 milioni di euro, aggravando ulteriormente una situazione già difficile. Nel 2024, infatti, le imprese turistiche della regione hanno sostenuto costi energetici del 46% superiori rispetto al 2019.

L’interno di un ristorante.

Il problema si acuisce se si considera il confronto con altri Paesi europei. Nel 2024, l’energia elettrica in Francia è costata il 47% in meno rispetto all’Italia, mentre in Spagna il risparmio è stato del 42% e in Germania del 28%. Questo divario è aumentato rispetto al 2023, penalizzando ulteriormente le imprese italiane, che vedono ridotte le risorse disponibili per investimenti, innovazione e formazione del personale. Tra il 2021 e il 2024, se le imprese venete avessero pagato l’energia elettrica e il gas agli stessi prezzi della Spagna, avrebbero risparmiato 500 milioni di euro, mentre con i prezzi della Francia il risparmio sarebbe stato di 400 milioni di euro.

Un ulteriore fattore di criticità è rappresentato dal riscaldamento globale, che spinge verso un aumento dei consumi di energia elettrica nei mesi estivi, rischiando di mettere sotto pressione la rete di distribuzione.

Antonio Ferrarelli, presidente della Fondazione Think Tank Nord Est
Antonio Ferrarelli, presidente della Fondazione Think Tank Nord Est

Di fronte a questo scenario, la Fondazione Think Tank Nord Est sottolinea la necessità di investire su più fronti. Antonio Ferrarelli, presidente della Fondazione, spiega: «Il settore turistico ha una domanda energetica elevata, con picchi durante l’estate. È fondamentale non solo abbassare i prezzi dell’energia, ma anche potenziare la rete e favorire l’adozione di fonti rinnovabili. La creazione di comunità energetiche e il miglioramento dell’efficienza della distribuzione sono passaggi cruciali per garantire la sostenibilità economica e ambientale del comparto turistico».

Per affrontare le sfide future, gli interventi dovranno essere programmati a livello locale, integrando le politiche nazionali con azioni mirate sul territorio, in modo da supportare la crescita economica e la competitività delle imprese turistiche venete.

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