Spese obbligate in crescita per le famiglie, impatto diretto sugli acquisti natalizi
di Matteo ScolariUn quadro preoccupante emerge dall’ultimo rapporto dell’Ufficio Studi CGIA, che analizza l’andamento delle spese obbligate sostenute dalle famiglie italiane. Nel 2023, cibo, carburante e bollette hanno assorbito in media 1.191 euro mensili, ovvero il 56% della spesa totale, una percentuale leggermente inferiore al 2022 ma ancora ben al di sopra dei livelli pre-pandemia.
Un trend condizionato dall’inflazione
L’aumento dell’inflazione e la stagnazione dei salari hanno spinto molte famiglie a concentrare le proprie risorse sulle spese essenziali. La spesa media mensile delle famiglie è così suddivisa: 526 euro per alimentari e bevande, 374 euro per bollette e manutenzione della casa e 291 euro per i trasporti.
Differenze geografiche marcate
La situazione varia significativamente tra Nord e Sud. Mentre al Nord-Ovest la spesa totale è di 2.337 euro mensili, nel Mezzogiorno scende a 1.758 euro, ma con una maggiore incidenza delle spese obbligate, che rappresentano quasi il 60% del totale. In Calabria, Campania e Basilicata, questa percentuale supera il 60%, a dimostrazione delle difficoltà economiche delle regioni meridionali.
Impatto su artigiani e commercianti
Le spese obbligate non solo gravano sulle famiglie, ma colpiscono anche i piccoli commercianti e artigiani, che dipendono fortemente dai consumi locali. L’aumento dei costi e la crescita del commercio online aggravano ulteriormente la crisi del commercio di vicinato.
Un Natale più magro
Le previsioni per gli acquisti natalizi sono altrettanto scoraggianti. Si stima una contrazione del 9% rispetto al 2023, con una spesa totale di circa 10 miliardi di euro contro gli 11 miliardi dell’anno scorso. La crescente popolarità del Black Friday e le difficoltà economiche contribuiscono a questa flessione.
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