Turismo a Verona? Deve evolvere da una semplice raccolta di numeri a un progetto di qualità
di Matteo ScolariVerona, città dell’amore e della cultura, sta vivendo una stagione di successo che tuttavia pone interrogativi e sfide per il futuro. Nella recente puntata di Focus Verona Economia andata in onda giovedì 7 novembre su Radio Adige TV, esponenti di spicco del settore turistico si sono confrontati su risultati e strategie, delineando un quadro articolato e stimolante.
I numeri del successo
Il 2024 ha segnato traguardi importanti: dall’Arena di Verona, che ha registrato incassi record per il Festival Lirico, all’Estate Teatrale Veronese che ha richiamato oltre 50.000 spettatori. Come sottolineato da Marta Ugolini, assessora alla Cultura, Turismo e Rapporti Unesco del Comune di Verona, questi risultati non sono frutto del caso. Sono il risultato di una pianificazione attenta, che ha puntato su un’offerta culturale di alta qualità e su strategie di marketing efficaci. Verona non è solo una città d’arte: è un sistema turistico complesso, in grado di attrarre visitatori 12 mesi l’anno grazie alla fiera, al turismo business e alla capacità di innovare la propria offerta.

Una governance per il territorio
Luca Caputo, direttore della Destination Verona & Garda Foundation, ha messo in luce l’importanza della governance per il futuro del turismo. Non si tratta solo di promuovere, ma di gestire il territorio in modo integrato e sostenibile. L’obiettivo è armonizzare i flussi turistici, valorizzando anche le aree meno conosciute come la Valpolicella e la Lessinia, e offrire esperienze su misura che possano distribuire la pressione su tutto il territorio.

La governance, però, richiede collaborazione tra pubblico e privato, un tema ricorrente anche nelle parole di Mattia Boschelli, direttore di Federalberghi Garda Veneto. Il lago di Garda, nonostante una stagione positiva, ha sofferto l’impatto del traffico sulla Gardesana e le previsioni meteo inclementi. Investire in mobilità sostenibile, come il rafforzamento delle connessioni tra lago e città, è una priorità che può fare la differenza.

Turismo sostenibile e inclusivo
La sostenibilità è il filo conduttore che emerge con forza nelle riflessioni di tutti gli ospiti. Da un lato, vi è la necessità di preservare il patrimonio culturale e ambientale, dall’altro quella di rendere il turismo accessibile a tutti. Come ha spiegato Caputo, l’accessibilità non riguarda solo le persone con disabilità ma include una visione più ampia, che abbraccia famiglie, anziani e tutte le categorie con esigenze particolari.
Questa attenzione è determinante anche in vista delle Olimpiadi Milano-Cortina 2026, un evento che rappresenta una straordinaria opportunità per Verona. Tuttavia, come ha ribadito l’assessora Ugolini, non si può perdere tempo: l’accessibilità dell’Arena e delle principali arterie cittadine deve essere garantita in tempi utili, affinché l’evento diventi un’eredità positiva e non solo un’occasione sprecata.
Le sfide del futuro
Non tutto, però, è rose e fiori. Maurizio Russo, vicepresidente di Federalberghi Verona, ha evidenziato due nodi critici: la sicurezza e i trasporti. La percezione di Verona come città sicura è un valore da difendere con forza, mentre la carenza di taxi e collegamenti efficienti con l’aeroporto e la stazione rappresentano un tallone d’Achille.

Un altro tema centrale riguarda il turismo congressuale, un segmento con un enorme potenziale ma ancora poco sviluppato. Verona dispone delle strutture necessarie, ma come ha osservato Russo, serve una strategia che coinvolga tutti gli attori, dai gestori delle sedi ai fornitori di servizi, per rilanciare la città come meta per eventi e congressi.
Un turismo di qualità
C’è un elemento chiave che accomuna tutte le riflessioni: il turismo deve evolvere da una semplice raccolta di numeri a un progetto di qualità. La sfida non è più crescere nei volumi, ma migliorare l’esperienza per i visitatori e garantire ricadute positive per il territorio.
Questo significa educare i turisti, ma anche gli operatori, a una maggiore responsabilità. Come ha sottolineato Ugolini, le imprese devono strutturarsi e investire per attrarre giovani talenti e offrire prospettive di carriera, evitando di diventare semplici “stagionali”.
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