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Vantini: «Le sfide sono molte, ma la sostenibilità in agricoltura resta una priorità»

di Matteo Scolari
Alex Vantini, presidente di Coldiretti Verona, ribadisce il ruolo prioritario della città scaligera nel panorama nazionale e, guardando al futuro, richiama a un approccio ancora più sostenibile all'interno delle filiere.

Nella puntata speciale di Focus Verona Economia dedicata al settore agroalimentare, in occasione della Settimana Veronese della Finanza, gli studi di Verona Network hanno ospitato numerose figure di spicco del settore. Tra queste, Alex Vantini, presidente di Coldiretti Verona, ha parlato delle sfide e delle prospettive dell’agricoltura veronese.

Presidente Vantini, Verona è in testa alla classifica nazionale per l’export agroalimentare, seguita da Cuneo e Milano. È una soddisfazione importante, ma anche una grande responsabilità, giusto?

Verona è un traino per l’economia del Veneto e dell’Italia grazie a un prodotto diversificato che va dal vino agli ortaggi, fino ai cereali e ai frutti come il kiwi, che stiamo raccogliendo proprio in questi giorni. Questa varietà permette alla nostra provincia di soddisfare molteplici segmenti di mercato e di essere un punto di riferimento per la qualità. In particolare, nel settore vitivinicolo, Verona si distingue non solo per i volumi ma anche per l’eccellenza, posizionandosi come leader non solo in Italia ma anche a livello globale. Siamo riusciti, grazie agli sforzi dei nostri agricoltori e delle filiere locali, a superare la concorrenza e ad affermare la nostra provincia come la prima in Italia per l’export di prodotti agroalimentari.

Questo risultato si inserisce in un contesto di mercati in continua evoluzione, con nuove sfide e opportunità. Coldiretti Verona come affronta queste sfide?

Le sfide sono molte, ma la sostenibilità resta una priorità. Ci stiamo concentrando su tecnologie agricole avanzate per ridurre l’uso di risorse, come l’acqua e i fitofarmaci. Ad esempio, attraverso la tecnologia dell’evoluzione assistita (TEA), riusciamo a sviluppare colture resistenti alle malattie e alla siccità, soddisfacendo le richieste della Comunità Europea e dei consumatori. Siamo convinti che la sostenibilità sia il futuro e stiamo lavorando per rendere i nostri prodotti non solo di alta qualità, ma anche rispettosi dell’ambiente.

La lotta alla contraffazione è un altro tema caldo, in particolare per Coldiretti. Cosa ci può dire a riguardo?

Il fenomeno dell’Italian Sounding rappresenta una perdita di circa 120 miliardi di euro l’anno. L’export agroalimentare italiano ha raggiunto i 70 miliardi di euro nel 2024, ma una grande fetta del mercato viene sottratta da prodotti falsificati che sfruttano il nome italiano senza rispettare gli stessi standard di qualità e sicurezza. Questo problema va affrontato a livello europeo, e ci auguriamo che il nuovo governo prenda iniziative più incisive a riguardo.

Infine, un pensiero sulla Giornata del Ringraziamento di Coldiretti, un evento speciale per la vostra organizzazione, giusto?

Sì, la Giornata del Ringraziamento è un momento molto sentito da Coldiretti. Quest’anno celebriamo anche gli 80 anni della nostra organizzazione, fondata nel 1944 da Paolo Bonomi, che ha dato il via a una grande redistribuzione della terra. È un momento di riflessione sulla nostra storia e sull’importanza dell’agricoltura per il Paese, come dimostrato durante il Covid e nelle recenti calamità naturali, dove gli agricoltori sono stati in prima linea per proteggere e sostenere il territorio.

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