Zampicinini: «Guardiamo avanti con ottimismo e fiducia, puntando sempre sulla qualità»
di Matteo ScolariNella recente puntata di Focus Verona Economia dedicata al settore agroalimentare, Federico Zampicinini, Direttore Commerciale di Cantine di Verona, ha offerto una panoramica sulla realtà della sua azienda e sull’andamento della vendemmia di quest’anno. L’azienda, nata dalla fusione di tre cantine veronesi, continua a ottenere successi nonostante un mercato sfidante, portando avanti un progetto ambizioso di crescita e qualità.
Direttore, sappiamo che si è appena conclusa la vendemmia 2024, quindi è un momento perfetto per chiederle come è andata questa raccolta in un anno particolarmente piovoso. Quali sono le vostre impressioni?
È stata una vendemmia particolare: piovosa all’inizio dell’estate, soprattutto nei mesi di maggio e giugno, seguita poi da mesi molto caldi, come luglio e agosto. Questo cambiamento climatico impone ormai da qualche anno un anticipo della vendemmia. La raccolta di quest’anno è stata comunque positiva, soprattutto dal punto di vista qualitativo, anche se la quantità è leggermente inferiore rispetto agli altri anni, con una diminuzione di circa il 5-6%. Tuttavia, la qualità è buona e siamo fiduciosi che questa annata sarà ottima.
Questa realtà è nata dalla fusione di tre cantine: una scelta strategica che si è rivelata vincente. Può raccontarci di più?
Sì, l’unione di tre cantine – Cantina Valpantena, Cantina di Custoza e Cantina Colli Morenici – ha permesso di unire tre territori diversi. La Cantina Valpantena è nella Valpolicella allargata, famosa per i suoi rossi; la Cantina di Custoza, vicina al Lago di Garda, è specializzata in vini bianchi; infine, la Cantina Colli Morenici è stata la prima a fondersi nel 2019. Questa scelta, promossa dal nostro presidente Luigi Turco e dal consiglio di amministrazione, ci ha permesso di offrire al mercato una gamma completa di vini veronesi e veneti.
Parliamo anche di numeri, che sono di tutto rispetto, vero?
Sì, esattamente. Quest’anno abbiamo chiuso l’anno fiscale al 31 agosto superando i 60 milioni di euro di fatturato, un risultato di rilievo, soprattutto considerando il contesto complesso. Stiamo affrontando un calo generale dei consumi, sia in Italia sia in Europa, a causa dell’introduzione di vini internazionali da Australia, Nuova Zelanda, Sudafrica e vari problemi macroeconomici, come l’aumento dei tassi bancari e la diminuzione del potere d’acquisto.
E poi ci sono anche fattori geopolitici, come le incertezze legate alle elezioni presidenziali negli Stati Uniti, un mercato di riferimento, e la Germania, che rallenta. Quali sono le sfide in questi mercati?
Esattamente. La Germania, da sempre un mercato trainante in Europa, è in una fase vicina alla recessione, e anche gli Stati Uniti vivono un periodo di incertezza politica che fa riemergere il tema dei dazi doganali. Anche il Canada, che storicamente è stato un buon mercato per noi, sta affrontando difficoltà. Questi problemi macroeconomici rappresentano una sfida per il settore vinicolo, ma siamo fiduciosi per il futuro, anche perché i nostri prodotti, con un buon rapporto qualità-prezzo, continuano a essere apprezzati dal mercato.
Come si affrontano queste difficoltà, puntando sulla qualità?
Guardiamo avanti con ottimismo e fiducia, puntando sempre sulla qualità. Un esempio è il Brolo dei Giusti, un prodotto top di gamma a cui teniamo molto, che rappresenta una combinazione eccellente di qualità e autenticità. Si tratta di un progetto di alta qualità nato nel 2011 con due prodotti iniziali, che include anche selezioni come il Custoza Superiore e un passito. Tutte le bottiglie sono numerate a mano, con uve selezionate da vigneti a 600-700 metri di altitudine, e la raccolta è manuale. È una gamma pensata per il settore della ristorazione e rappresenta l’eccellenza del nostro territorio.
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