Case di Riposo: Cisl Fp Verona denuncia gravi criticità
di RedazioneLa situazione delle case di riposo a Verona è diventata insostenibile, secondo la Cisl Fp Verona, che descrive uno scenario allarmante di sfruttamento del personale, famiglie in difficoltà e una riforma attesa da oltre vent’anni. La crisi che coinvolge le strutture per anziani, secondo il sindacato, è il risultato di problemi sistematici che si aggravano di anno in anno.
Le lavoratrici e i lavoratori del settore si trovano a fronteggiare «uno stress e una insoddisfazione causati da carichi di lavoro sempre più estenuanti», accompagnati da «malattie professionali crescenti» e dall’«impossibilità di conciliare lavoro e vita familiare». Questa situazione, prosegue il comunicato della Cisl Fp Verona, ha generato un turnover ormai «incontenibile», che impedisce il passaggio di competenze e mina la qualità dell’assistenza.
La CISL FP Verona accusa i datori di lavoro di non voler sottoscrivere i Contratti Collettivi Nazionali, già scaduti, adducendo come scusa la mancanza di risorse economiche da parte dello Stato o della Regione. La conseguenza diretta è un ambiente lavorativo sempre più teso e inadeguato a rispondere alle esigenze degli anziani.
Ma non è solo il personale a soffrire. Le famiglie, si legge nel comunicato, «si vedono obbligate a sostenere i costi della presa in carico quando l’anziano non è ‘sufficientemente ammalato’ per i criteri burocratico-sanitari», o quando le risorse regionali sono insufficienti. I costi per gestire un anziano a casa sono insostenibili per molte famiglie, che spesso si vedono costrette a rinunciare alle cure necessarie.
Il quadro si complica ulteriormente con l’arruolamento di personale proveniente da altri Paesi, il che, pur rappresentando una risorsa preziosa, «genera difficoltà linguistiche» che non fanno altro che aggravare il caos organizzativo già in essere nelle strutture. Questa situazione ha portato a una crisi diffusa, in cui «le strutture, spesso piccole e frammentate, risultano difficilmente sostenibili dal punto di vista economico».
Una delle principali cause della crisi delle Case di Riposo, secondo il sindacato, è il mancato aggiornamento della normativa sulle IPAB (Istituzioni Pubbliche di Assistenza e Beneficenza), bloccata da oltre 20 anni. La Regione Veneto, afferma la CISL FP Verona, «tarda ad approvare una riforma delle IPAB», aprendo la strada a multinazionali pronte a sfruttare questo settore come un business. Le multinazionali, infatti, hanno ben chiaro «quale business rappresenti la presa in carico e la gestione del sistema socio-sanitario».
La domiciliarità non rappresenta una vera alternativa, dato che il sistema funziona “a singhiozzo”, con oltre 1.700 anziani assistiti a domicilio da badanti spesso pagate in nero o da professionisti pensionati che operano fuori dalle regole fiscali e deontologiche. Inoltre, le strutture residenziali non collaborano tra loro, risultando frammentate e incapaci di attuare strategie comuni di risparmio o miglioramento dell’efficienza.
Il problema coinvolge anche gli Enti locali, che con appalti frettolosi e orientati al risparmio stanno peggiorando la situazione. Le gare d’appalto, spiega la CISL FP Verona, sono «più pensate per fare economia di mercato che per gestire funzionali e decorosi servizi alla persona». Questo approccio sta mettendo a rischio non solo la qualità del servizio offerto agli anziani, ma anche i posti di lavoro del personale, con cooperative ed enti vincitori di appalti “al ribasso” che finiscono per fallire, lasciando famiglie e lavoratori senza tutele.
La denuncia della CISL FP Verona si conclude con una riflessione: «Un futuro purtroppo che vediamo spostato su logiche di mercato, dove il diritto universale alla cura sarà dettato dalla disponibilità economica dell’individuo».
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