Faccioli (Edulife): «IA al centro dei nostri programmi formativi»
di RedazioneDurante la trasmissione Focus Verona Economia, condotta da Matteo Scolari, si è parlato di digitalizzazione e intelligenza artificiale con Antonio Faccioli, direttore scientifico di Fondazione Edulife e consigliere di Edulife S.p.A. Ecco i principali temi trattati nell’intervista.
Parliamo di Edulife, una realtà che da anni si occupa di digitalizzazione e formazione. Può darci una panoramica di cosa fa la Fondazione Edulife?
Certo, Fondazione Edulife è un ente del terzo settore che si occupa di cittadinanza digitale, orientamento al lavoro e pedagogia del lavoro. Siamo parte di un progetto più ampio che include anche Edulife S.p.A., una società benefit. La Fondazione si focalizza principalmente sui giovani, utilizzando il digitale come strumento per affrontare queste tematiche. Non siamo tecnici del digitale, ma usiamo la tecnologia per promuovere l’inclusione e la formazione.
Parliamo di intelligenza artificiale, un tema molto attuale. In che modo state integrando l’IA nei vostri progetti formativi?
L’intelligenza artificiale è sempre più centrale nei nostri percorsi formativi, in particolare nei programmi ITS (Istituti Tecnici Superiori) e IFTS (Istruzione e Formazione Tecnica Superiore). Collaboriamo strettamente con le aziende e gli studenti svolgono metà del loro percorso formativo in stage. Questo ci permette di prepararli non solo alle tecnologie di oggi, ma anche a quelle di domani. Quest’anno abbiamo introdotto moduli di IA nei corsi di sistemistica e sviluppo web. Questi moduli si concentrano sull’implementazione di infrastrutture di IA generativa e sull’integrazione dell’IA nelle applicazioni web.
Questo collegamento tra mondo del lavoro e formazione è fondamentale. Può dirci come state lavorando con le aziende per ridurre il divario tra formazione e pratica?
Le aziende non solo collaborano alla costruzione dei nostri percorsi formativi, ma partecipano anche ai project work degli studenti del secondo anno. I ragazzi ricevono richieste reali da parte delle aziende e lavorano su soluzioni che includono l’uso di intelligenza artificiale. Questo approccio li aiuta a sviluppare competenze pratiche e a confrontarsi direttamente con le sfide del mondo del lavoro.
Siete molto attenti anche all’open source. Fondazione Edulife ha un osservatorio dedicato a questo ambito. Come si collega al vostro lavoro?
L’open source è un tema centrale per noi, soprattutto nel contesto della ricerca scientifica. Tre anni fa abbiamo lanciato Holos, un osservatorio-laboratorio per l’open source che mira a promuovere la collaborazione tra enti del terzo settore e aziende IT. Le tecnologie open source sono fondamentali per l’innovazione e per permettere a tutti di accedere a strumenti digitali avanzati, ma lavoriamo anche per sviluppare modelli di business legati a queste tecnologie.
Fondazione Edulife ha anche un’importante missione etico-sociale, quella di ridurre il divario digitale. Come state lavorando su questo fronte?
Lavoriamo su progetti intergenerazionali per ridurre il divario digitale, coinvolgendo giovani e adulti. Puntiamo a rendere accessibili le tecnologie a tutte le fasce della popolazione. Ad esempio, stiamo sviluppando soluzioni digitali come un’alternativa open a Google Workspace. Inoltre, stiamo lavorando su modelli linguistici e infrastrutture per l’intelligenza artificiale, cercando sempre di bilanciare innovazione e inclusione sociale.
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