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Manega (Zimella): «È il momento dei giovani»

di Redazione
A soli 28 anni, è il sindaco più giovane della provincia di Verona. Gionata Manega, primo cittadino di Zimella, ha le idee chiare sul programma politico del suo Comune: focus su giovani, inclusione sociale e migliorie all'urbanistica.

Nei giorni scorsi, la trasmissione Verona Economia ha ospitato diversi sindaci della provincia di Verona, sia neoeletti che riconfermati, per discutere delle loro recenti vittorie e dei programmi futuri. Tra gli ospiti, anche Gionata Manega, il nuovo sindaco di Zimella.

Ventotto anni appena compiuti. Possiamo affermare che è il sindaco più giovane tra i comuni della provincia di Verona?

Esattamente. Sono, in teoria, il più giovane della provincia.

Vediamo com’è andata questa sfida elettorale. Zimella è un comune relativamente piccolo, con circa quattromila elettori, e c’erano ben quattro candidati. Si aspettava una vittoria così larga?

Quattro candidati non sono una novità a Zimella; era già capitato nel 2014 e negli anni ’90. Molti dicevano che la vittoria era nell’aria, ma non mi aspettavo un distacco così ampio di più di cinquecento voti rispetto al secondo. I pronostici personali indicavano un distacco molto minore, ma gli elettori hanno scelto la nostra squadra e ne sono contento e orgoglioso.

Secondo lei, dove avete fatto la differenza? Cos’è che vi ha resi più convincenti rispetto agli altri candidati?

Credo che il modo di fare campagna elettorale e comunicare sia importante. Ho sempre detto ai miei dodici candidati consiglieri, l’80% dei quali sono nuovi, di porsi con umiltà, di non sentirsi migliori degli altri e di non parlare degli avversari, ma di concentrarsi sul proprio programma e sulla volontà di lavorare. Questo è quello che ho cercato di fare anch’io in prima persona e di trasmettere ai nuovi candidati.

Lei è stato già assessore nei precedenti cinque anni e ha iniziato a fare politica da giovanissimo. Da dove nasce questa passione e in particolare per la Lega?

La passione per la politica è nata all’età di 13-14 anni. Ho iniziato seguendo in televisione i personaggi più famosi del panorama politico. Mi sono sempre riconosciuto nella Lega fin da giovanissimo, facendo la mia prima tessera a 16 anni e diventando militante nel 2014. Sono anche segretario locale del movimento. Nonostante le difficoltà attuali del partito, ho ritenuto giusto presentarmi con il simbolo della Lega, perché mi rappresenta e rappresenta una parte della mia squadra.

Si immaginava da piccolo di diventare sindaco del suo paese?

Seguendo la passione politica, qualche pensiero lo si fa. Ma da lì a intraprendere il cammino per candidarsi, fare una squadra e mettersi in gioco non è semplice, soprattutto a un’età giovane. È stato un lavoro duro, fatto di sacrifici. Senza la mia squadra, non sarei qui. Loro hanno avuto fiducia in me per primi.

Venendo ai temi che hanno caratterizzato la vostra campagna elettorale, quali sono le priorità nel medio, breve e lungo periodo?

La prima tematica è l’inclusione sociale. Abbiamo creato una delega ad hoc, assegnata al nostro consigliere comunale Antonella Dal Bosco, che lavora come caposala ospedaliero. Puntiamo a eliminare le barriere architettoniche per creare un comune il più inclusivo possibile. Tra le opere principali, il completamento del marciapiede di via Roma a Santo Stefano, la riqualificazione di via Palù a Bonaldo e la creazione di una rotatoria all’incrocio tra via Cavate e via Scanzano sulla SP7. Abbiamo ottenuto un contributo provinciale integrativo per coprire l’80% del quadro economico, e puntiamo a partire con l’iter di progettazione esecutiva a breve.

Lei è il sindaco più giovane della provincia di Verona. Come intende coinvolgere le nuove generazioni?

Nella nostra lista siamo in quattro under 30. Daremo spazio ai giovani per segnalare, dialogare e proporre idee. Ritengo che sia il momento dei giovani di dire la loro e relazionarsi con la cosa pubblica, perché un domani toccherà a tutti noi amministrare e prendere decisioni che possono trasformare il territorio.

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