Inflazione, a Verona schizzano i prodotti alimentari e gli analcolici
di RedazioneMarzo 2024 ha segnato un lieve aumento dei prezzi al consumo a livello nazionale con un incremento dell’1,2% su base annua e dello 0,1% su base mensile, secondo i dati ufficiali diffusi da Istat e rielaborati da Federconsumatori Verona. Questo incremento, più elevato rispetto allo 0,8% registrato il mese precedente, è attribuibile principalmente ad un attenuazione nella riduzione dei prezzi dei beni energetici e ad un aumento nei settori dei trasporti e dei servizi di ristorazione.
A Verona, il ritmo inflazionistico è stato leggermente superiore, attestandosi all’1,3%. Questo dato è stato influenzato soprattutto dall’aumento del 3,1% nei prezzi dei “prodotti alimentari e bevande analcoliche”, categoria che continua a registrare gli incrementi più significativi.
Nella nostra città, Federconsumatori ha monitorato attentamente l’andamento dei prezzi dei beni energetici, notando una significativa diminuzione nel corso degli ultimi mesi: a marzo, l’energia elettrica ha visto un calo del 30,9%, mentre il gas del 7,9%. Nonostante queste riduzioni, le bollette di luce e gas non hanno mostrato decrementi proporzionali, in particolare nel mercato libero. Inoltre, a partire dal primo aprile sono state reintegrate le vecchie condizioni per i bonus di luce e gas, oltre ad un aumento dei costi per gli oneri generali di sistema e per il trasporto della materia prima, fattori che potrebbero tradursi in bollette più onerose nei prossimi mesi.
Analizzando i dati Istat delle dodici divisioni di spesa, emerge che a livello locale la spesa per i “Prodotti alimentari e bevande analcoliche” ha visto il maggiore aumento, con una crescita del 3,1%. In dettaglio, le carni hanno registrato aumenti significativi, con la carne suina al 7,9%, il pollame al 6,1% e la carne bovina al 2,8%. Anche i vegetali hanno mostrato incrementi notevoli, con le patate in aumento del 15,8% e i vegetali surgelati del 5,3%.
Inoltre, il settore delle bevande alcoliche e analcoliche ha mostrato aumenti notevoli: l’olio di oliva ha registrato un sorprendente aumento del 46,5%, segnalando una forte pressione inflazionistica in questo segmento del mercato.
A livello regionale, il Veneto si è posizionato al secondo posto con una media dell’1,6%, al pari del Friuli Venezia Giulia e dietro alla Campania. Tra le città venete, Venezia e Padova hanno registrato percentuali di inflazione più elevate rispetto a Verona, con l’1,8%.
Questi dati riflettono una dinamica complessa del costo della vita, influenzata da vari fattori globali e locali, con impatti diretti sui consumatori di Verona. Federconsumatori continuerà a monitorare questi sviluppi per informare e assistere i cittadini nelle loro decisioni economiche quotidiane.
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