A Soave la prima installazione del Veneto di DropControl per un’irrigazione di precisione
di adminMassimizzare l’efficienza dell’uso dell’acqua in agricoltura, favorendo allo stesso tempo il risparmio energetico e l’incremento della produttività dei campi. È questo l’obiettivo di WiseConn, azienda hi-tech leader di mercato in California, con migliaia di installazioni in Cile, Stati Uniti, Messico, Perù, Australia e Turchia. Il braccio operativo di WiseConn in Europa, WiseConn Europe, ha una sede a Trento. E, in collaborazione con un’importante realtà scaligera, il gruppo vitivinicolo CADIS 1898, ha realizzato l’installazione della tecnologia brevettata DropControl presso le località di Cellore e Montecurto, in provincia di Verona.
Sbarca così in Veneto DropControl, sistema altamente tecnologico sviluppato e brevettato dalla multinazionale americana specializzata in irrigazione di precisione WiseConn, che permette agli agricoltori di efficientare la gestione dell’irrigazione del proprio campo e di prendere decisioni basate su dati affidabili e in modo intuitivo.
Obiettivo principe di queste installazioni demo è mostrare come l’irrigazione di precisione, rispetto alle pratiche di irrigazione tradizionali, possa beneficiare i viticoltori, anche alla luce degli effetti del cambiamento climatico, che rendono sempre più difficile fare previsioni per non solo la salute ma anche la produttività delle piante.
Tra i primi attori del Nordest italiano (una delle principali regioni vinicole in Italia) con cui WiseConn Europe ha da subito instaurato un dialogo c’era proprio CADIS 1898, cantina che rappresenta una delle più importanti e qualificate realtà del panorama enologico italiano e internazionale. Nel corso degli anni, diversi siti produttivi e vigneti sono entrati a far parte del gruppo vitivinicolo, che oggi abbraccia cinque valli dell’Est Veronese e comprende tre grandi vini DOC come Soave, Valpolicella e Durello.
Le due installazioni demo del sistema brevettato DropControl sono state realizzate presso le località di Cellore e Montecurto. Qui, WiseConn Europe ha selezionato una particella sperimentale e una di controllo. La particella sperimentale è stata dotata di una stazione meteo e di un sensore di umidità del terreno per monitorare le reali esigenze delle piante e controllare da remoto la valvola di irrigazione. Mentre la particella tradizionale continuerà a essere gestita secondo le pratiche irrigue del consorzio.
Ciò permetterà di comparare, attraverso l’analisi di dati oggettivi, la performance dell’irrigazione intelligente, basata sui dati raccolti dal vigneto, e quella dell’irrigazione tradizionale. La sperimentazione sarà poi completata dai dati di qualità delle uve raccolti grazie al prezioso contributo di CADIS 1898. I dati di qualità saranno confrontati e correlati con i dati di umidità e di consumo irriguo. Lo scopo è quello di mostrare gli effetti concreti di un’irrigazione intelligente non solo in termini di risparmio idrico ma anche di una migliore qualità delle uve.
«Sebbene la stagione irrigua 2023, caratterizzata da piogge abbondanti, non abbia permesso di sfruttare appieno le potenzialità della soluzione DropControl, credo sia stato fondamentale fare il primo passo per mostrare con esempi concreti gli effetti negativi di un eccesso di irrigazione, sia sul terreno che sulle piante – dice Marco Bezzi, Direttore Regionale di WiseConn Europe. – I dati raccolti lo scorso anno costituiranno una preziosa base di partenza per la prossima stagione irrigua, in cui andremo a differenziare le irrigazioni tra particella sperimentale e particella di controllo. Credo che siamo all’inizio di una profonda trasformazione culturale, ancor prima che tecnologica, e trovo che sia fondamentale coinvolgere tutti gli attori che ruotano intorno al mondo dell’irrigazione: dall’azienda agricola, alla cantina, fino ai consorzi di bonifica e alle aziende tecnologiche».
«Il viticoltore, pur avendo una certa disponibilità idrica nel periodo estivo grazie a pozzi propri e consorzi irrigui, molto spesso non utilizza sistemi di distribuzione adeguati e non riesce a frazionare e modulare i volumi di intervento irriguo sulla base delle reali necessità della vite. Per la vite è molto importante ricevere acqua nella prima fase di germogliamento e successivamente, dopo la fioritura, durante la fase di moltiplicazione cellulare degli acini. Tuttavia, questi bisogni si scontrano con gli effetti del cambiamento climatico, che mette a dura prova il lavoro dei viticoltori. – spiega Giuseppe Rama, Responsabile dell’Ufficio Agronomico di CADIS 1898 -. La viticoltura 4.0 è quindi fondamentale. Non solo, l’utilizzo di moderni sistemi per il controllo dell’irrigazione deve accompagnarsi a un adeguamento e aggiornamento delle tecnologie e alla conoscenza del reale fabbisogno della coltura. La raccolta di dati dal campo in tempo reale ci permette di risparmiare acqua, energia, ridurre l’utilizzo della manodopera e di controllare facilmente l’irrigazione da uno smartphone. Solo grazie all’impiego di queste tecnologie potremo garantire sostenibilità e produzioni di alta qualità ai nostri vigneti».
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