JOB&Orienta, Calderone: «Dobbiamo stimolare i ragazzi a mettersi in gioco»
di admin«Un paese che ha un numero di NEET così importante non può permettersi di non mettere in campo tutta l’energia perché i ragazzi siano stimolati e non restino alla finestra. Dico sempre che l’unica cosa che non si può fare è non giocare la partita; noi daremo loro tutti gli attrezzi per poterla giocare al meglio». Così il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Marina Elvira Calderone, intervenuta ieri, nel secondo giorno di JOB&Orienta 2023, salone nazionale dell’orientamento, la scuola, la formazione e il lavoro.
«In questo momento abbiamo una situazione positiva: abbiamo a disposizione le risorse della programmazione 2021-27 e le risorse del PNRR che si traducono nel programma GOL, Garanzia Occupabilità dei Lavoratori. Per noi la sfida è nella revisione degli algoritmi e delle norme interne che gestiscono l’incrocio tra domanda e offerta, dobbiamo guardare al mondo dell’impresa e capire dove orientare le scelte future sulla formazione. È dal connubio con il mondo dell’impresa che si riesce a intercettare le direttrici future del lavoro a 5/10 anni».
Calderone ha aggiunto: «JOB&Orienta è una rassegna dove i giovani in cerca di lavoro possono avere tante sollecitazioni positive. Lo sforzo del ministero è quello di mettere in relazione i propri dati con quelli dei centri per l’impiego, delle agenzie private per il lavoro, dell’Inps, degli enti formatori, e di chi in Italia si occupano di lavoro. Perché dalla conoscenza dei dati si può comprendere, in termini di formazione, i fabbisogni ancora non coperti».
Tra il 2023 e il 2027 il mercato del lavoro italiano richiederà a quasi 2,4 milioni di occupati (il 65% dell’intero fabbisogno occupazionale previsto) competenze green di livello intermedio e a oltre 1,5 milioni di questi (ovvero il 41% dei futuri occupati) di livello elevato. In pratica, nell’arco del quinquennio, verranno richieste competenze green a 6 occupati su 10. Lo rileva il focus sulle competenze green basato sulle rilevazioni del Sistema Informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere in collaborazione con Anpal (Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro) ed elaborato in esclusiva per JOB&Orienta 2023.
Dichiara Klaus Algieri, vicepresidente di Unioncamere e presidente della Camera di commercio di Cosenza sulle competenze green: «Il rapporto del Sistema Informativo Excelsior evidenzia un futuro del lavoro italiano orientato verso competenze green: entro il 2027, 2,4 milioni di occupati dovranno avere competenze ecologiche, soprattutto in settori chiave come agricoltura, industria e servizi, che mostrano una domanda decisamente in crescita rispetto a profili di questo tipo. Si tratta di una sfida cruciale che richiede un approccio formativo mirato e tempestivo per garantire uno sviluppo sostenibile del mercato del lavoro».
Per quanto riguarda il solo 2023, i dati relativi ai contratti di lavoro evidenziano che nel 41,8% degli oltre 5,5 milioni già programmati dalle imprese (a tempo indeterminato e determinato) è richiesto il possesso di competenze per il risparmio energetico e la sostenibilità ambientale con un grado di specializzazione elevato. Vengono richieste maggiormente le competenze green ai tecnici della produzione e preparazione alimentare (domandate con importanza elevata all’86,2% degli ingressi), ai tecnici delle costruzioni civili (81,6%), ai tecnici della gestione di cantieri edili (69,7%), ai tecnici della sicurezza sul lavoro (65,2%). E anche nella filiera formativa, sono richieste green skills ai docenti per essere in grado di sensibilizzare gli studenti alle tematiche ambientali e di risparmio energetico.
Il possesso di competenze verdi è inoltre considerato fondamentale per l’assunzione a prescindere dal livello di istruzione: le richieste maggiori sono per il personale con una formazione tecnologica superiore (è necessaria per l’84,8% delle entrate con ITS) e per i laureati (82,8%), ma la domanda rimane elevata anche per chi è in possesso di un titolo di studio di livello secondario e/o post-secondario (81,9%) o una qualifica e/o diploma professionale (78,6%). Tra gli indirizzi di laurea cui è associata una più elevata domanda della green skill si evidenziano l’ingegneria civile e architettura, ingegneria industriale, chimica-farmaceutica, altri indirizzi di ingegneria, scienze biologiche e biotecnologie e scienze della terra. Tra gli ITS sono più richieste le competenze green negli ambiti delle tecnologie innovative per i beni e le attività culturali, della moda, dell’efficienza energetica e della mobilità sostenibile.
Oltre alla domanda di competenze green per chi è già nel mercato del lavoro, l’economia italiana ha bisogno anche di green jobs, cioè di profili più specificatamente inerenti alla green economy. Nel gruppo delle professioni scientifiche e di elevata specializzazione, si stimano programmati nel 2023 circa 160mila contratti per green jobs, tra cui gli ingegneri dei materiali, i progettisti di impianti per la produzione di energia, gli esperti in energie rinnovabili, i chimici, gli ingegneri edili/ambientali e gli architetti green. Tra le 333mila assunzioni per green jobs programmate nel 2023 tra le professioni tecniche, si possono individuare figure emergenti quali i tecnici della produzione di energia termica ed elettrica, i designer di sistemi fotovoltaici, i tecnici del risparmio energetico. Figure professionali sempre più caratterizzate in ottica green emergono, poi, anche tra i tecnici del marketing e della vendita e distribuzione (ad esempio esperto di marketing ambientale, esperto commercializzazione prodotti di riciclo, promotore edile di materiali sostenibili). Mentre sono state programmate oltre 652mila assunzioni per operai classificabili come green jobs, tra cui si segnalano gli installatori di impianti fotovoltaici e quelli per gli interventi di efficientamento energetico, e tra i circa 450mila green jobs nel gruppo dei conduttori di impianti rientrano anche gli operatori dei sistemi di riciclaggio dei rifiuti.
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