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Export agroalimentare, Marcato: «Urgente un intervento su Brennero e rapporti con l’Austria»

di Matteo Scolari
Pietro Marcato, presidente del Settore Alimentare di Confimi Apindustria Verona, chiede interventi urgenti per semplificare il transito delle merci e garantire infrastrutture più efficienti.

Confimi Apindustria Verona lancia un appello alle istituzioni regionali e nazionali, chiedendo interventi urgenti per semplificare il transito delle merci lungo l’asse del Brennero e per rafforzare il dialogo istituzionale con l’Austria. Le esportazioni alimentari veronesi e italiane sono in forte crescita, ma le aziende si trovano ad affrontare ostacoli logistici sempre più stringenti.

Pietro Marcato, presidente del Settore Alimentare di Confimi Apindustria Verona, sottolinea l’importanza di infrastrutture efficienti e di regole chiare per la competitività del Made in Italy: «Le nostre imprese stanno spingendo sull’export, ma lo fanno in un contesto pieno di ostacoli. Senza infrastrutture adeguate, la competitività del Made in Italy è seriamente compromessa», afferma Marcato.

Le esportazioni agroalimentari italiane si dirigono principalmente verso i mercati consolidati degli Stati Uniti e del Centro Europa, in particolare Germania e Belgio, seguiti da Francia e Europa dell’Est. Tuttavia, le difficoltà doganali legate al passaggio dalla Svizzera e l’itinerario più lungo e costoso attraverso la Francia non sono in grado di compensare le problematiche logistiche del Brennero, che rappresenta l’asse strategico principale per raggiungere i mercati del Centro Europa.

La questione del Brennero: problematicità crescente

Marcato denuncia le limitazioni unilaterali imposte dall’Austria al traffico pesante, che hanno portato a code chilometriche e ridotto gli attraversamenti, paralizzando il flusso delle merci. Le misure restrittive da parte dell’Austria, in particolare le riduzioni degli attraversamenti, stanno causando ritardi nelle consegne e aumenti dei costi di trasporto, con un impatto diretto sulla competitività delle aziende italiane. Marcato evidenzia: «Quando i costi logistici aumentano, i nostri prodotti diventano meno competitivi, penalizzando soprattutto le produzioni meno conosciute, a favore di prodotti esteri che sfruttano l’italian sounding».

Un fenomeno che, secondo Marcato, sta sottraendo quote significative alle imprese italiane, poiché ogni prodotto originale italiano è affiancato da imitazioni di dubbia provenienza e qualità sui mercati esteri. Il valore di questi prodotti contraffatti è ormai pari a quello delle esportazioni agroalimentari italiane, che raggiungono circa 63 miliardi di euro all’anno.

Il ruolo strategico di Verona e la necessità di supporto istituzionale

Verona riveste un ruolo determinante come snodo logistico strategico nel cuore dell’Europa, con un hub specializzato nel trasporto di prodotti freschi, refrigerati e surgelati. Tuttavia, la sola posizione geografica non basta. In attesa della costruzione del tunnel ferroviario del Brennero, che sarà il più lungo d’Europa e che non sarà operativo prima del 2032, Confimi Apindustria Verona chiede il sostegno della Regione Veneto per le richieste degli imprenditori. Inoltre, l’appello al governo italiano è chiaro: garantire un adeguato transito dei vettori internazionali, nel rispetto del principio della libera circolazione delle merci, una delle quattro libertà fondamentali dell’Unione Europea.

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