Speciale Vinitaly. Andrea Lonardi: «La wine industry è tornata a rivedersi e a stare insieme»
di adminDirettore Lonardi è un format nuovo pensato per il B2B e l’’Ho.Re.Ca. Quali sono le prime impressioni?
Le prime impressioni sono estremamente positive, innanzitutto perché la wine industry è tornata a rivedersi e a stare insieme, a riassaporare quelli che sono momenti molto importanti. Il vino è convivialità, sono momenti di incontro e sappiamo che è fondamentale per promuovere le nostre produzioni, le nostre denominazioni e soprattutto i nostri brand. Ero qui che parlavo con Robert Joseph, un noto giornalista inglese che scrive su molti wine magazine internazionali, il quale ha detto che è un Vinitaly naked perché eravamo abituati a questi stand bellissimi, invece oggi siamo tutti uguali e forse questo ci rende ancora più motivati e vogliosi di fare bene e di riaprire le porte di un Vinitaly che è importante non solo per il vino, ma è importante in modo particolare per i marchi veronesi come Bertani.
Circa un dieci per cento delle presenze degli espositori, 400 a fronte di 4.000 e oltre del Vinitaly tradizionale. Come diceva lei c’è più occasione forse di arrivare a quello che è l’obiettivo di incontrare i buyer internazionali e di arrivarci con una selezione di cantine.
Sicuramente è vero, però io lo vedo anche in una visione molto nazionale. L’Italia era un Paese che per molti anni abbiamo visto come l’ultima ruota del carro, soprattutto nelle politiche anche comunitarie di gestione di alcuni casi difficili, credo che nella pandemia siamo uno dei paesi europei al primo posto per il numero di vaccinati, abbiamo avuto una reazione molto importante post Covid e l’abbiamo anche da un punto di vista dei numeri. Riaprire le porte di Vinitaly è un altro messaggio molto importante che diamo a questo paese dove c’è una capacità imprenditoriale alta e a mio avviso che comincia a essere anche estremamente pragmatica e pronta a ottenere importanti risultati.
Qualche settimana fa la tenuta presso la tenuta Novare in Valpolicella avete presentato un’edizione particolare di Amarone 2012 invitando giornalisti da tutta Italia, è stata un’esperienza positiva.
Sicuramente, l’annata 2012 di Amarone unica, è una di quelle annate che ricorderemo per molti anni è una di quelle annate che porterà a Verona e il marchio Bertani in giro per il mondo nelle più grandi carte vino. Per noi era un obbligo farlo assaggiare in primis all’Italia. L’Italia rimane per il 45% il nostro mercato più importante e i vini di Bertani, e anche di Bertani Domains, sono frutto anche di questa forte quota percentuale di mercato domestico perché comunque il nostro gusto italiano è un gusto mediterraneo che è sicuramente diverso da fare vini per i mercati scandinavi o del Nord America.
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