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Vendemmia: calo del 5-10%

di admin
Con 10 giorni di ritardo per via delle forti piogge, nel nord Italia è iniziata la raccolta delle uve. Si stima un calo rispetto all'annata precedente ma comunque una buona produzione. Apporto decisivo del settore all'economia: coinvolti 1,3milioni di lavoratori

Iniziata in questi giorni la vendemmia 2021 con oltre 10 giorni di ritardo nel nord Italia per lo sbalzo termico e le ondate di grandine che hanno coinvolto il settentrione negli ultimi mesi.
Al contrario, nel sud Italia è già iniziata la raccolta dell’uva con una settimana di anticipo rispetto le previsioni: i frutti sarebbero già maturi per via del picco di caldo anomalo con termostati oltre i 40 gradi.

E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti in occasione dello stacco del primo grappolo a livello nazionale.
La produzione italiana quest’anno si stima in calo del 5-10% a livello nazionale per un quantitativo compreso tra i 44 e i 47 milioni di ettolitri.

Molto dipenderà sia dall’evoluzione delle temperature che influiscono sulla maturazione sia dall’assenza di nubifragi e grandinate che hanno un impatto devastante sui vigneti e sulle quantità prodotte. In Italia si attende comunque una annata di buona qualità anche se l’andamento della raccolta sarà influenzato molto dal resto del mese di agosto e da quello di settembre per confermare le previsioni anche sul piano quantitativo.

Nonostante il calo a livello nazionale l’Italia quest’anno è il primo produttore mondiale di vino mentre per il secondo posto si prospetta una sfida tra Francia e Spagna che hanno subito un contenimento dei raccolti, anche se più marcato per i cugini d’Oltralpe.

Da nord a sud della Penisola la raccolta parte tradizionalmente con le uve Pinot e Chardonnay in un percorso prosegue a settembre ed ottobre con il Prosecco e con le grandi uve rosse.

La produzione tricolore può contare su 607 varietà iscritte al registro viti, il doppio rispetto ai francesi, con le bottiglie Made in Italy destinate per circa il 70% a Docg, Doc e Igt con 332 vini a denominazione di origine controllata (Doc), 76 vini a denominazione di origine controllata e garantita (Docg), e 118 vini a indicazione geografica tipica (Igt) riconosciuti in Italia e il restante 30% per i vini da tavola a dimostrazione del ricco patrimonio di biodiversità su cui può contare l’Italia che vanta lungo tutta la Penisola la possibilità di offrire vini locali di altissima qualità grazie ad una tradizione millenaria.

Con la vendemmia in Italia si attiva un sistema che offre opportunità di lavoro a 1,3 milioni di persone impegnate direttamente in vigne, cantine e nella distribuzione commerciale, sia per quelle impiegate in attività connesse e di servizio.

L’elemento che caratterizza maggiormente la nuova stagione del vino italiano è l’attenzione verso la sostenibilità ambientale, le politiche di marketing, anche attraverso l’utilizzo dei social, e il rapporto con i consumatori, con i giovani vignaioli che prendono in mano le redini delle aziende imprimendo una svolta innovatrice. Le aziende agricole dei giovani possiedono peraltro una superficie superiore di oltre il 54% alla media, un fatturato più elevato del 75% della media e il 50% di occupati per azienda in più.

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