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Al Museo di Castelvecchio, Verona, riprendono le “Sperimentazioni artistiche”.

di admin
Primo lavoro ad essere esposto è “Orizzonte”, dell’ateniese Costas Varotsos.

Per sei mesi, si potrà visitare, a Castelvecchio, nel quadro dell’iniziativa “Sperimentazioni artistiche” e nella parte sinistra del giardino del maniero scaligero, l’opera “Orizzonte” dell’artista e architetto greco, Costas Varotsos, nato ed attivo in Atene. Si legge nel comunicato ufficiale del Comune di Verona:”Orizzonte è un’opera del 1996, in ferro e vetro, che l’artista, abituato a cimentarsi in grandi spazi, spesso naturali, ha pensato di installare, nel giardino del Museo. Una collocazione, per essere particolarmente apprezzata, nel momento, in cui il visitatore esce dalla Galleria delle Sculture, per raggiungere la Reggia del Castello, attraversando la porta del Morbio”. L’opera costituisce il primo di vari prestiti, da parte di Gallerie d’Arte veronesi e, nel caso attuale, della Galleria “Studio la Città”. A meglio comprendere il significato del lavoro, aiuteranno apposite visite guidate. Hanno presentato “Orizzonte” l’assessore alla Cultura, Francesca Briani, la direttrice dei Musei civici, Francesca Rossi, e la gallerista di Studio la Città, Hélene de Franchis. “Gli spazi esterni di Castelvecchio – ha ricordato l’Assessore Briani – sono sempre stati anche luogo di ricerca artistica. Una caratteristica, che si è mantenuta a lungo e che con questo progetto vogliamo riprendere. Grazie alla collaborazione, avviata con alcune gallerie d’arte, il giardino torna ad accogliere, periodicamente e a rotazione, alcune opere scultoree, in dialogo con il complesso museale. Una proposta, che arricchisce ulteriormente il percorso espositivo, offerto ai visitatori”. La direttrice, Francesca Rossi: “Una nuova serie di collaborazioni – ha dichiarato Rossi –, che si apre con il prestito dell’installazione ‘Orizzonte’ dell’artista Varotsos, da parte della Galleria veronese Studio la Città, che la mette a disposizione di Castelvecchio e del suo pubblico. L’energia, lo spazio e il tempo sono gli elementi che caratterizzano il lavoro dell’artista ateniese, noto per le sue sculture site-specific, collocate in esterno in varie parti del mondo e fatte in ferro o acciaio e, soprattutto, con il vetro, che rappresenta la materia che più ne definisce il suo lavoro. Un’opera che, oltre ad inserirsi perfettamente, nel contesto degli spazi esterni di Castelvecchio, ne arricchisce l’offerta artistica proposta”. “La mia collaborazione con la direzione dei Musei civici – ha evidenziato la gallerista de Franchis – prosegue positivamente, dagli anni ’70, sulla base di puntuali progetti artistici, condivisi e coerenti, con i vari contesti. L’opera di Varotsos, creatore affermato di grandi architetture scultoree ,apprezzate in tutto il mondo, si colloca oggi perfettamente negli ambienti esterni del Museo”.
Pierantonio Braggio

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