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L’assessore regionale veneto, Elena Donazzan: “L’industria delle acque – minerali e termali – sia riconosciuta filiera strategica”.

di admin
A rischio, a causa del Corona virus, 40 mila addetti e almeno 3 miliardi di fatturato.

L’assessore al Lavoro, Elena Donazzan, insieme ai tecnici dell’Unità regionale di crisi aziendale, ha incontrato gli operatori e le rappresentanze della filiera nazionale delle acque minerali e termali, su richiesta delle Associazioni dei Produttori e dei Distributori, AssoBibe, AssoBirra, Federterme, MineraAcqua, Italgrob. Il comparto delle acque minerali e termali, che per le sole acque minerali, conta oltre 40 mila addetti, nel territorio nazionale, tra diretti e indiretti, e un giro d’affari di 2,7 miliardi, in Veneto, riveste una grande rilevanza, sia in termini occupazionali che di fatturato, per la presenza di importanti fonti e di stabilimenti di imbottigliamento e distribuzione. Operatori e rappresentanze della filiera hanno chiesto, quindi, alla Regione di essere fiancheggiati e sostenuti nella richiesta di riconoscere a questo particolare settore, la valenza di ‘attività di rilevanza strategica’, nell’economia nazionale. “Le maggiori sigle del settore ci hanno scelto come primi interlocutori – conferma Elena Donazzan – perché, in questo comparto, operano i maggiori players nella produzione e della distribuzione del ‘beverage’. Inoltre, è proprio il Veneto a contare il maggior bacino termale d’Europa e a rappresentare, con l’area termale euganea, le terme del Lago di Garda e quelle di Sirmione, ben il 10 per cento del fatturato nazionale del settore. Quella delle acque è una filiera, che ha saputo costruirsi in modo integrato, per parlare una lingua comune e provare a trovare soluzioni, che salvino il valore aggiunto, pesantemente intaccato dal crollo del turismo, dalla contrazione dei consumi delle famiglie e della domanda interna e dalla chiusura totale dei consumi ‘fuori casa’ (canale Horeca), determinata dall’emergenza sanitaria del Covid 19”. Un grande settore, produttivo e di distribuzione, molto dipendente dal consumo delle famiglie e turistico, e, quindi, creatore di occupazione, che, gravato anche dalla recente imposta sulla plastica e sullo zucchero, merita massima attenzione.
Pierantonio Braggio

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