Nuova call-to-action

Rivolte e proteste contro la quarantena, no non è l’Italia, parliamo degli USA

di admin
Mentre in Italia si discute su quanti siano effettivamente i contagiati e si scrivono numeri irrealistici sui contagiati, dall’altra parte dell’Atlantico, precisamente a Lansing nello stato del Michigan, è andata in scena martedì l’Operazione “Gridlock” in italiano Ingorgo.

La manifestazione, organizzata da diversi gruppi tra cui i Conservatori, ha raccolto  migliaia di manifestanti che si sono raccolti per le strade per protestare contro le misure prese dalla Governatrice democratica Gretchen Whitmer. La dimostrazione ha bloccato letteralmente le strade della capitale con i protestanti che hanno suonato i clacson e sfilato fino al Campidoglio.
Le persone intervistate erano ben consapevoli del rischio ma hanno scelto di manifestare per protestare contro le misure da loro definite troppo restrittive e inutili al fine di contenere il virus. Le misure adottate nel Michigan comprendono la restrizione agli accessi negli esercizi commerciali fissata a quattro clienti ogni 90 mq, il divieto di recarsi sul posto di lavoro a meno che non siano lavori necessari e vietando gli assembramenti di persone.
 Forse è arrivato il momento di interrogarsi anche in Italia se misure così restrittive siano compatibili non solo con la Costituzione Italiana ma soprattutto con il buon senso. Ad esempio bloccare l’attività fisica effettuata con le precauzioni del caso è stato sbagliato perché così facendo si obbligano le persone ad una vita sedentaria che abbassa le difese immunitarie e rende più deboli nei confronti del virus stesso che si vorrebbe combattere. La cosa corretta da fare sarebbe stata applicare la legge alla lettera che prevedeva sanzioni pesanti per chi non rispettava la distanza di sicurezza di 1,5 metri. Si è scelto invece di chiudere la popolazione in casa posticipando più volte la scadenza delle misure di contenimento del contagio.  
Forse sarebbe stato il caso di trattare  i cittadini come persone responsabili, fissando una data di scadenza realistica fin da subito e adottando misure di contenimento di buon senso senza vietare le attività non a rischio. Quest’ultime infatti non hanno alcun impatto sul contenimento ma hanno un grande impatto sulle libertà essenziali sancite da secoli di sviluppo nonché dalla nostra Costituzione.

Condividi ora!