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Cooperative sociali e Corona virus. SOS!

di admin
Linda Croce, presidente della Cooperativa Azalea, Verona: ”Operatori, al fronte, senza protezione. A rischio i servizi essenziali di assistenza e cura, alle persone fragili della comunità”. Appello: “Donate dispositivi individuali di protezione – oggi, a voi non necessari – alle Cooperative sociali del territorio”.

Le mascherine antivirus scarseggiano, anzi sono diventate pressoché irreperibili. E sono dispositivi di sicurezza individuale indispensabili, per il lavoro quotidiano di medici e infermieri, negli ospedali, come negli altri nodi del presidio sanitario (farmacie, ambulatori di base…), in lotta contro il Corona virus. Chiaro, quindi, che le mascherine sono irrinunciabili, anche per garantire, la tutela della salute dei numerosi lavoratori e lavoratrici delle Cooperative sociali e dei cittadini più fragili, affidati, ogni giorno, alla loro cura e assistenza, nelle strutture residenziali e a domicilio. “I nostri operatori, come quelli di altre Cooperative, sono quotidianamente al fronte, per assicurare servizi, che oggi sono essenziali, anche per tenere lontani dagli ospedali altri possibili malati. L’allarme è alto: stiamo davvero faticando a continuare il nostro lavoro”, così Linda Croce, presidente della cooperativa sociale Azalea,045 808 2464, che conta nel Veronese, oltre 400 lavoratrici e lavoratori, impegnati nei servizi residenziali per anziani, nelle comunità per minori, senza famiglia, e, ancora, nell’assistenza domiciliare, anche infermieristica, di persone con disabilità, anziane o con problemi psichiatrici. Si tratta di circa un migliaio di cittadini e delle loro famiglie, cui Azalea garantisce i necessari servizi sociosanitari. Tenendo presente che gli anziani sono le persone più vulnerabili, che stiamo cercando, come Territorio e come Paese, di proteggere dal Covid19. Presidente Croce: “È indiscutibile che il personale ospedaliero e della medicina di base costituiscano la priorità, in tema di dispositivi di protezione. Ma, davvero, anche per noi è scoppiata una vera e propria “emergenza”. La cooperazione sociale è costretta a costruirsi, in casa, mascherine artigianali, che sappiamo bene essere meno efficaci. Lanciamo, dunque, il nostro appello alle Ulss e alle istituzioni: non dimenticatevi delle cooperative sociali. Ma, lo lanciamo, anche a tutti i cittadini e alle imprese: “Donate alle Cooperative sociali del territorio le mascherine a voi non necessarie: 1, 10, 100… non importa, saranno tutte importanti. Penso in particolare agli artigiani, ad esempio estetisti, marmisti, costruttori edili, verniciatori…, che oggi non sono impegnati nella loro attività, proprio a causa delle misure di restrizione. Il loro aiuto, l’aiuto di tutti, grande o piccolo, che sia, può essere, in questo momento, davvero prezioso”. Momenti difficilissimi, tanto più che sono imprevisti ed improvvisi, portatori di disgrazie e creatori di mille problemi, che non avremmo neanche mai immaginato, e che ci devono fare pensare, con gratitudine, oltre che alla nostra salute, anche a quella di coloro, che operando, con passione, per il bene del prossimo, mettono in pericolo la propria.
Pierantonio Braggio

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