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Non è solo terribile, per la salute, il Corona virus. Esso paralizza gravemente ogni settore dell’economia, nella quale, tutto è strettamente concatenato, e dalla quale, dipende anche la vita.

di admin
Al centro della vita e della produzione, da parte della stessa, di beni e servizi, c’è l’uomo. Quell’uomo, siamo noi, ciascuno, con i propri compiti, e attivo, per procurarsi di che vivere. Oggi, disgraziatamente, l’uomo, gli uomini del globo, sono stanno vivendo momenti difficilissimi, che possono condurre sino alla morte, a causa di un virus,…

Tentiamo, ora, di proporre un modesto esempio, semplice, del resto, di tali conseguenze, mai dimenticando, che impresa o azienda, che significano anche rischio – come, nel caso attuale – devono la loro possibilità di operare, agli essenziali impegno e intelligenza dell’uomo, sia esso datore di lavoro, che lavoratore. Se manca uno dei due, ovviamente, accanto al denaro, non c’è impresa. Ma, all’impresa non devono mancare, sia le materie prime, impiegate dall’impresa stessa, che il consumo del suo prodotto finale, in quanto, senza vendite del proprio prodotto e, quindi, senza relative entrate, è quasi inutile dirlo, l’impresa non può procedere oltre, a causa dei costi fissi aziendali, quali, ad esempio, salari, stipendi, acquisti da saldare, imposte e molto altro, tutto improrogabile. Abbiamo evidenziato solo qualche dato, relativo all’impresa, mondo creativo, tutto particolare, dall’azione del quale, dipende l’esistenza di altre numerose entità, produttrici e/o fornitrici di beni e di servizi, e di realtà, che ritirano tali prodotti e li impiegano, nella realizzazione di altri beni o li commercializzano. Ma, non è tutto qui. Infatti, dall’impresa, macro o micro, dipende la vita ed il benessere della gente, delle famiglie, che, con le loro spese, creano un nuovo, importante ciclo economico. Un modesto esempio pratico: forniamo motori ad industrie automobilistiche estere… Dobbiamo sperare che l’europeo settore auto – che già risentiva dell’esistente debolezza della congiuntura europea e mondiale – possa continuare a vendere bene i propri autoveicoli, altrimenti, è chiaro, che le menzionate fabbriche italiane, fornitrici di motori, potrebbero risentirne fortemente, ossia, vedere ridursi fortemente la domanda del loro prodotto… Tutto, quindi, strettamente collegato, in maniera, che potremmo definire indissolubile. Dalla caduta della domanda, vengono colpiti, in catena – segnaliamo, fin troppo brevemente – il produttore di materie prime, l’elaboratore delle stesse, il produttore, dicevamo, il probabile commercializzatore, l’utilizzatore delle materie prime lavorate, e, aggiungiamo, ad ampliamento dell’esempio, nel caso di autoveicoli, chi si occupa di proporli al possibile consumatore finale. Al termine della catena, tuttavia, a rimetterci sono, quindi anche il lavoratore, le famiglie ed i fornitori delle stesse. Il virus attuale, quindi, può portare, con la chiusura delle aziende e di attività diverse, nonché, con i timori che esso crea, non solo, a tutto questo, ma, di conseguenza, anche a ridurre il flusso degli incassi fiscali, allo Stato, chiamato, oggi, più che mai, ad intervenire, con denaro fresco, a favore delle famiglie e di diverse realtà, in istato d’urgente bisogno, a causa del Corona. Aggrava la situazione, in Italia, l’irrisolvibile problema del debito pubblico, Non c’è che augurare e augurarsi che l’infezione sparisca al più presto.
Pierantonio Braggio

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