Il virus è centralista o federalista?
di adminLa Regione Veneto dice la sua, aveva un suo programma di intervento, ma non si può fare perchè occorre coordinarsi col lo Stato centrale. La regione Lombardia anch’ess si adegua. Di un errore mediatico dei due governatori, ne parlano tutti, evidentemente avversari politici. Ma anche in politica vale la regola: parlatene, parlatene male, ma parlatene! Tanto nessuno vi crede. Ma poichè il tema riaffiora dicendo che se ci fosse stato un Governo Centrale (di sx o di dx non conta) che tutto può e tutto vede, avremmo evitato il propagarsi del virus, le figuracce, gli ammalati, la perdita di PIL e financo gli intubati. Mancava solo che un Governo centrale riuscisse a rescuscitare i morti, che tutto sarebbe tornato a posto. Tolte di mezzo le ovvietà e le batture di humor nero, cerchiamo di ragionare attorno a questi temi.
IL virus ( o vairus alla Di Maio) è globale e lefrontiere amministrative o politiche, per questi eventi, sono dei segni sulla carta o poco più. L’aria radiottiva proveniente da Cernobil aveva girato mezza Europa prima di arrivare da noi e nessuno Stato è riuscita a controllarla. Stati piccoli o grandi ( come territorio o popolazione) hanno subito questo fenomeno come ora stanno subendo questo nuovo virus le cui origini sono perse nella notte della libertà scientifica o evoluzionistica. La UE nulla ha potuto come nulla avava fatto di coordinato se non fosse stata sollecitata dal Governo italiano. Poichè in Italia l’evento ha colpito le regioni più evolute strutturalmente, subito sono partiti migliaia di rilevazioni (tamponi) mentre in altri Paesi il virus ha colpito popolazioni meno sanitarizzate, e non si sa nulla, almeno per ora. Ci sono state delle polemiche politiche a favore o contro il governo ( incapaci o bravissimi, a seconda della parte rappresentata) e poi ci sono state le polemiche contro la nuova costituzione che prevede un rafforzamento delle Regioni, per non parlare dell’autonomia che sta da anni ferma anche se il popolo , chiamato a esprimersi, a stragrande maggioranza la voleva. In Italia , tolte le ameebe che vivono alle spalle dello Stato, sempre e comunque, tutte le regioni, se fossero chiamate al referendum avrebbero grandi percentuali a favore dell’autonomia. Ma non si può fare e quindi valgono solo i sondaggi; ma anche quelli chi li fa non li pubblica perchè danneggerebbero il sistema centralista dello Stato a cui molti, da dx a sx, mirano per cui circolano solo voci ed interpretazioni poco attendibili. In mancanza di dati certi possiamo basarci solo su quelli che si sono attivati per le autonomia. Quasi tutte le Regioni a statuto ordinario si sono buttate aventi nella richiesta. Ora che il virus abbia impedito il coordinamento delle varie autonomie è una balla. Anche se ci fosse stato un dittatore ( e il Governo Conte non lo è) avrebbe avuto a che fare con la distribuzione casuale del virus legato agli spostamenti della popolazione e forse di altro. Allora noi propendiamo a credere che se le singole Regioni avessero agito autonomamente e subito negli ambiti a loro spettanti dalla Costituzione probabilmente non assisteremo a certe pantomime mediatiche ed il Governo centrale si sarebbe attivato prima con le misure di sua competenza.
Ora si dice che per frenare le voci incontrollate che la gente , via social si trasmette, il Governo Centrale abbia chiesto ai social principali di intervenire. Ora dal centro fanno pubblicità sulle reti nazionali su come si combatte il virus. Ora dal centro si bacchettano autorità in preda al delirio di onnipotenza che vietano questo o quello. Le singole nazioni (piccoli Stati, non più grandi del Veneto o della Lombardia) però bloccano, vietano impediscono. I cittadini singoli non fanno partire aerei bloccano porti e questo poteva essere risolto con uno Stato centrlista? Ma se nemmeno la CIna, una dittatura comunista con economia all’occidentale, chiudendo in casa 50/60 milioni di persone è riuscita a bloccare il virus. Sta di fatto che il virus farà il suo percorso sulle genti senza confini, e solo la crazione di aree "ROSSE" consente di ridurre il contagio che per fortuna non è così pericoloso come inizialmente era stato fatto apparire per una società evoluta come quella italiana. E speriamo che le polemiche sulla forma dello Stato, smettano e prendano il loro posto i temi economici che stanno stravolgendo il nostro tessuto industriale e turistico se proseguirà così con i vincoli centralisti dell’Europa e dello Stato che è assai lontano dai cittadini, ammalati e sani che aiutano i malati, mentre è accanto a parole.
Ovviamente il dibattito è aperto perchè certezze son poche e gli esempi sociali a cui riferirsi non sempre possono aiutare.
In Evidenza
Confcommercio Verona: previsioni positive per le festività in alberghi e ristoranti

L’Aeroporto Catullo di Verona ha superato il traguardo di 4 milioni di passeggeri annui

Intesa Sanpaolo e BEI: 700 milioni di euro per il sostegno delle PMI e mid-cap italiane

Export agroalimentare, Marcato: «Urgente un intervento su Brennero e rapporti con l’Austria»

Produzione industriale veronese: trend positivo anche nel quarto trimestre

Primo investimento di Newport & Co: acquisito il 100% di Prodotti BAUMANN S.r.l.

Imprenditoria femminile, l’Italia guida la classifica della lavoratrici indipendenti

L’economia che non fa rumore ma tiene insieme la società

Verona motore economico del Veneto: crescita, export e turismo in primo piano



