Partito dei Veneti, AGSM deve rimanere veronese , no ai milanesi!
di admin
Oggi in Piazza Brà a Verona un gruppo di simpatizzanti del Partito dei Veneti, espressione del Comitato Provinciale Veronese, ha manifestato il proprio dissenso all’operazione che vede AGSM al centro di manovre incomprensibili che ne determineranno, presumibilmente, in un prossimo futuro, lo sradicamento dalla nostra città. Poi un gruppetto di noi, con bandiere e manifesti, si è avvicinato alla sede di AGSM per significare la vicinanza alle maestranze.
Perché questa iniziativa?
Il nostro è un partito giovane che al momento è ricco di entusiamo, ma non in risorse economiche. Ecco perchè abbiamo pensato di farci vedere dai cittadini veronesi in piazza, su di un tema che ci pare determinante per il futuro del nostro territorio.
La sezione veronese del Partito dei Veneti ha deciso di esprimere il proprio punto di vista riguardo alla fusione delle due realtà; una prospettiva completamente diversa rispetto a quella dell’Amministrazione Comunale e all’attuale dirigenza AGSM, in quanto ritiene che l’accorpamento alla società milanese non possa apportare reali benefici alla ditta scaligera: una volta che A2A metterà piede in Veneto, allargando il suo bacino di utenti, e avrà un peso non indifferente nel Consiglio di Amministrazione portato a Milano, nonostante le continue rassicurazioni che promettono un rafforzamento del business, chi può assicurarci che non ci saranno tagli del personale, o un cambio dei fornitori con un conseguente effetto negativo sull’indotto del territorio? Esempi come Cariverona e Banco popolare dimostrano il contrario, eppure si fa finta di non ricordare!
Invece la storia si ripete: abbiamo già molti esempi di realtà veronesi che nella speranza di ampliare il proprio mercato si sono unite a realtà lombarde o di altri Paesi per poi trovarsi completamente assorbite e man mano ridotte fino ad arrivare quasi alla chiusura dell’attività in favore della gestione lombarda o straniera.
Considerando la crescita che c’è stata nel 2018 rispetto all’anno precedente (circa +22% sul fatturato e un utile di circa 17 milioni), non vediamo un reale motivo per cui si debba svendere in questo modo l’azienda.
Se realmente l’obiettivo è il benessere dell’azienda ed il suo sviluppo sul territorio, l’Amministrazione Sboarina è ancora in tempo per cambiare strada e fare una scelta più idonea per noi veronesi. AGSM rimanga a Verona e si lavori per consolidare questa presenza, altrimenti è legittimo il sospetto che prevalgano altri interessi in questa scelta ma non quelli dei cittadini veronesi.
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