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“L’Induismo in Italia” Primo Rapporto di ricerca

di admin
Gli induisti in Italia sono oggi oltre 150.000; la loro presenza nel nostro Paese ha conosciuto in questi anni una crescita rilevante. Pubblichiamo un stralcio dell'interessante ricerca svolta dall'Eurispes.

 Oltre alla popolazione immigrata, si contano circa 30.000 cittadini italiani induisti. Tuttavia, la cultura induista rimane in Italia scarsamente conosciuta, ridotta a meri stereotipi e semplificazioni, quando non a vere e proprie false credenze.
Per tentare di restituire finalmente un’immagine dell’Induismo fedele alla sua complessità, dimostrando ancora una volta come le differenze siano essenzialmente fonte di scoperta e di arricchimento, l’Eurispes ha realizzato il Primo Rapporto “L’Induismo in Italia”; la prima approfondita ricerca sull’Induismo nel nostro Paese, che racconta questa realtà da prospettive diverse e dà voce direttamente agli induisti, sia quelli italiani sia quelli stranieri che vivono sul nostro territorio.
L’indagine è stata condotta tra maggio 2018 e giugno 2019 ed ha coinvolto 330 induisti italiani e 519 induisti di origine straniera residenti in Italia, dai 18 anni di età in su. La rilevazione è stata realizzata soprattutto nei templi induisti, ma anche in alcuni luoghi di aggregazione dei lavoratori indiani. I questionari hanno indagato una serie di aree tematiche relative a cultura e pratica religiosa, condizione femminile, integrazione scolastica, discriminazione, conoscenza dell’Induismo e stereotipi. A completare la ricerca una sezione che raccoglie 32 interviste in profondità ad opinion leader, studiosi di storia delle religioni, accademici, sociologi, esperti di dialogo interreligioso, immigrazione, integrazione.
 
L’identikit degli induisti italiani in Italia  
 
Induismo a scuola: informazioni spesso non corrette sui testi scolastici
Otto cittadini italiani di fede induista su dieci ritengono che i testi scolastici che parlano di Induismo riportino informazioni corrette solo “qualche volta” (43,8%) o “raramente” (35,6%); addirittura secondo l’11% di loro, le informazioni non sono “mai” corrette.
 
La figura della donna: libere, autonome e meno conservatrici degli uomini
La quasi totalità del campione (96,1%) sostiene che le donne debbano ricevere un’istruzione, il 90,9% ritiene che debbano lavorare e contribuire all’economia familiare. Secondo un quarto degli intervistati (24,5%) le donne dovrebbero seguire il marito e più di due su dieci (21,1%) credono che la donna abbia il compito di accudire casa e famiglia; solo secondo il 3% è meglio che le donne stiano a casa dove corrono meno pericoli e sono più al sicuro.
I più conservatori sono gli uomini: il 26,9% afferma che le donne devono occuparsi soprattutto di casa e famiglia (contro il 16,7% delle donne); il 29% che le donne devono seguire il marito (contro il 21%), il 5,5% che sarebbe meglio che stessero in casa per stare più al sicuro (contro l’1,1%).
A sorpresa, sono le più giovani a ritenere che le donne sono più al sicuro se rimangono a casa: lo afferma l’8,3% delle 18-24enni; il 7,3% delle 25-34enni contro il 3,4% delle 35-44enni e il 2% delle 45-64enni. Il 72,8% degli intervistati non conosce donne che in famiglia vengono maltrattate dagli uomini; tuttavia, il 27,2% ne conosce “poche” (16,9%), alcune (9,1%), molte (1,2%).
 
Per il 72,6% l’Induismo è una visione della vita
Quasi i tre quarti degli induisti italiani (72,6%) identifica in una precisa visione della vita ‒ impegnata a cogliere segni del divino in ogni cosa o essere ‒ la sua appartenenza alla fede induista. Secondo il 14,2%, invece, l’aspetto fondamentale è da rintracciare nella pratica religiosa (osservanza dei riti, abitudine alla meditazione, frequentazione di templi sacri); secondo il 4,5% tutto gira intorno alla propria comunità di appartenenza e il 3% si identifica nelle sue abitudini e tradizioni. A credere che la visione della vita sia la principale caratteristica della propria identità religiosa sono l’80% dei 45-64enni, il 79% degli ultra sessantacinquenni. Il 75,1% dei giovanissimi 18-24enni, il 66,3% dei 35-44enni e solo il 51.2% dei 25-34enni. Questi ultimi ritengono in misura molto più alta rispetto agli altri (34,1%) che sia la pratica religiosa alla base della loro identità induista. L’87,3% degli induisti italiani si sente libero di scegliere il modo in cui vestirsi, l’86,7% di esprimere le proprie convinzioni e valori, l’86,1% di celebrare le feste religiose, il 70,1% di educare i figli secondo i valori induisti.
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LA RICERCA INTEGRALE È VISUALIZZABILE ONLINE PREVIA ISCRIZIONE AL PORTALE EURISPES AL SEGUENTE LINK https://eurispes.eu/ricerca-rapporto/linduismo-in-italia-primo-rapporto-2019/

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