Intervista all’artista Anna Dietzel
di adminDopo una scrittrice e uno youtuber, oggi vi porto un’artista, Anna Dietzel che ha tenuto la sua prima mostra qui a Verona a soli 15 anni. Dopo il furto dei quadri a Castelvecchio, direi che siamo proprio in tema!
Credo che le sue risposte rivelino molto di lei, quindi vi lascio alle sue parole.
Adesso Anna, stai compiendo degli studi?
Dopo aver studiato cinque anni in un liceo molto impegnativo e particolare, oggi frequento l’Accademia. In particolare seguo il corso di pittura. Io sono autodidatta, faccio molti errori dal punto di vista tecnico, ed ecco perché sono qui: voglio approfondire questo aspetto, ma non solo. Qui ho la capacità di approfondire anche le mie conoscenze non solo dal punto di vista tecnico, ma anche culturale.
Perché proprio il disegno? Come ti senti mentre lo fai? E ti senti un’artista?
Io disegno da sempre, lo faccio perché mi piace. Il disegno perché personalmente mi interessa parecchio l’immagine. Faccio fatica a parlare di me come un artista. Da quando sono arrivata in accademia mi sono accorta che ci sono moltissimi come te, sei solo un granello di sabbia. In alcuni casi sei un po’ in soggezione, ma da quando sono qui ho capito perché disegno: voglio creare qualcosa di bello. Disegno perché mi affascina l’idea di poter creare un’identità che racchiude i tuoi sentimenti. Da quando ho iniziato l’Accademia mi sono sera conto di una cosa molto importante: se qualcuno è più bravo di te, puoi fare solo due cose. Ti arrendi e ti intristisci. Oppure ti rendi conto che questa persona può aiutarmi a migliorare dal punto di vista tecnico.
Non c’è un’arte migliore o no, c’è solo un diverso modo di esprimersi, che può essere percepito o meno. Scopri con il tempo che l’arte non è semplicemente un guardare qualcosa, se un opera d’arte ti comunica tutto un mondo che c’è dietro. E questa è la cosa più affascinante.
Cosa vorresti dire a chi pensa all’Accademia con preoccupazione verso il proprio futuro?
Mi rendo conto che l’arte è una cosa molto secondaria. Soprattutto per me che piace fumetto e illustrazione che è ancora un settore di nicchia qui in Italia. Certo ho un po’ di preoccupazione, e ho paura di questo mondo di competizione. Ma sono fermamente convinta che se uno ama e si mette di impegno in quello che fa, ha fortuna e riesce di approfittare delle occasioni, può sul serio fare della sua passione un mestiere. Ultimamente si dice spesso che la volontà e la passione non bastano: infatti ci vuole anche dedizione. Ho solo 19 anni, ho fatto qualche esperienza. Io mi sento come se mi dovessi ancora preparare per entrare in questo mondo.
Effettivamente mi fa paura, e il consiglio migliore che potrei dire è quello di portare avanti comunque un piano b.
Parlaci un po’ dell’illustrazione di Medusa e del libro di illustrazioni a cui hai collaborato.
Sono iscritta ad un’ associazione no profit di fumettisti, che collabora con alcune case editrici e raccolte. La casa editrice, DelMiglio, ogni anno pubblica un’antologia di racconti, tutti ispirati ad un unico tema. Io mi sono proposta per fare la copertina e tra i vari candidati, mi hanno scelta. inoltre ho realizzato anche una delle illustrazione per uno dei racconti all’interno. E’ stata la mia prima copertina, e devo dire che sono molto contenta, anche perché continuano a metterla in giro sui social e vedere un tuo lavoro pubblicizzato da tanto soddisfazione.
Ringrazio Anna per le sue risposte, sincere e vere, e per il messaggio di fiducia e di speranza! Ringrazio anche i lettori e vi invito a condividere questo articolo sui social, per diffondere anche ad altri ragazzi la sua esperienza!
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