“APPUNTI DI VIAGGIO PELOPONNESO-ARGOLIDE” AL MOA
di adminVincenzo Paudice si laurea in Scultura e in Storia dell’Arte presso l’Accademia delle Belle Arti di Napoli e diventa professore di discipline pittoriche presso diversi licei artistici, oltre ad essere un affermato pittore con all’attivo numerose esposizioni personali e collettive in Italia e all’estero. Da anni vive e ha il suo atelier ad Eboli; negli anni 2000 si dedica ad una ricerca geo-metafisica: “Spazio d’Attesa” in alcune località del Mediterraneo che, idealizzate e valorizzate dall’uomo, sono divenute il simbolo dell’essere e del tempo. A tal fine intraprende una serie di viaggi tra le antiche città “icone” e i luoghi dell’Ellade, percorrendo i territori dell’antica Focide, della Beozia, dell’Attica e l’intero Peloponneso; attraversa Creta, da Falassarna ad Ithanos, visita l’isola di Eubea e le Cicladi alla continua ricerca delle pietre che parlano: rocce modellate, scolpite, talora decorate, mute testimonianze, mai neutrali, di una storia spesso dimenticata.
L’indagine viene storicizzata attraverso “Appunti di Viaggio”, una collana di quaderni dove le emozioni ispiratrici sono accompagnate da acquarelli che interrogano i luoghi simbolo che videro la nascita delle prime democrazie. Il primo dei quaderni “Appunti di Viaggio”, editi da Grafica Metelliana, è: “Attica e Vravrona” (2001), il secondo “Da Patrasso a Corinto” (2012), il terzo “Delfi” (2013). Immagini e parole, quindi, per un viaggio dell’anima che ci fa riscoprire la nostra identità storica e ci invita a riflettere sul presente. Del 2014 l’ultimo quaderno “Peloponneso-Argolide”, presentato sabato al MOA.
La serata, infatti, presenta un collegamento tra passato e presente e tra l’aulicità dell’antica Grecia e gli aspetti più bassi della società contemporanea grazie anche all’ascolto del Rebetiko, con il Djset dedicato a questo genere musicale greco. Il rebetiko nasce a cavallo tra XIX e XX secolo, nei bassifondi della società greca, da persone emarginate che volevano raccontare i loro disagi o le loro peripezie tramite la musica. La tematica delle canzoni riguardava storie di povertà, prigione, droghe, storie d’amore, problemi sociali, prostituzione, messe in musica in modo passionale, a volte triste, a volte ironico o scherzoso. Il rebetiko, grazie purtroppo alla crisi economica greca ed europea degli ultimi anni, è tornato di moda, come testimonia anche il successo dell’album del cantautore Vinicio Capossela “Rebetiko Gymnastas” del 2012. Nel corso della serata sarà possibile anche gustare la moussakà, piatto tipico della cucina greca, balcanica e medio-orientale.
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