Cooperative e pace, a Verona un confronto su diritti, giustizia e democrazia economica
di Matteo ScolariSi è svolto il 18 dicembre a Verona il simposio “Cooperative costruttrici di pace”, promosso dalla Fondazione Centro Studi Doc ETS, che ha riunito rappresentanti del movimento cooperativo, della ricerca, dell’attivismo e della società civile per riflettere sul contributo delle cooperative alla pace, alla giustizia sociale e alla democrazia economica. L’iniziativa, patrocinata dal Comune di Verona, è stata organizzata con il supporto di Rete Doc e in collaborazione con #DemocratizingWork Italia. cs-post-simposio
Ad aprire i lavori sono stati Demetrio Chiappa, presidente di Rete Doc, e Paolo Dagazzini, coordinatore dell’area progetti di MAG Verona, affiancati da un videomessaggio di Ariel Guarco, presidente dell’Alleanza Internazionale delle Cooperative, che ha richiamato il valore della cooperazione come strumento capace di ricostruire il tessuto sociale ed economico nei contesti post-conflitto, contribuendo alla diffusione di pratiche di democrazia, convivenza e solidarietà.
Il discorso introduttivo è stato affidato a Giuseppe Guerini, presidente di Cooperatives Europe, che ha messo in luce il legame tra economia e conflitti, sottolineando come molte guerre affondino le radici nella competizione per l’accesso alle risorse. In questo quadro, l’esperienza cooperativa rappresenta un modello alternativo: «Le cooperative nascono per condividere risorse e soddisfare bisogni. Questo ci dà la speranza che un approccio diverso alla competitività, basato sulla condivisione di valore, permetta di contribuire alla costruzione della pace. Per noi il mercato non è uno spazio di conflitto, ma un luogo di scambio e cooperazione».

Il primo confronto, dedicato a pace e diritti, ha visto dialogare Chiara Chiappa, presidente della Fondazione Centro Studi Doc, Francesca Gabbriellini della Fondazione Giangiacomo Feltrinelli e del network #DemocratizingWork, Fabio Salandini del Movimento Nonviolento e della cooperativa La Genovesa e Renzo Fior, fondatore delle esperienze Emmaus e presidente della cooperativa La Casa per gli Immigrati. È emerso con forza il ruolo delle cooperative come luoghi concreti di esercizio dei diritti, dal lavoro dignitoso all’abitare, dalla libertà di movimento dei migranti alla tutela dei territori.
Nel secondo dialogo, incentrato su pace e giustizia, si sono confrontati Francesca Martinelli, direttrice della Fondazione Centro Studi Doc, Michele Dorigatti, direttore della Fondazione Don Lorenzo Guetti, Emy Ceravolo, coordinatrice del GIT di Verona di Banca Etica, e Ilaria Avoni, presidente della cooperativa sociale Piazza Grande. Il dibattito ha toccato temi cruciali come le distorsioni del digitale, le dinamiche finanziarie e la necessità di orientare gli investimenti verso settori non legati all’industria militare, affrontando al tempo stesso le disuguaglianze sociali e il sostegno alle fasce più fragili, tra cui le persone senza dimora.
Nel corso del pomeriggio, Chiara Chiappa ha ribadito il senso profondo dell’iniziativa: «Abbiamo proposto le riflessioni del simposio partendo dalle cause che mettono in crisi la pace: non può esserci pace duratura dove esistono disuguaglianze, tensioni sociali e negazione dei diritti fondamentali, come il lavoro dignitoso. Anche se un evento come questo non esaurisce il tema, rappresenta uno dei mattoncini che contribuiscono alla sua costruzione, creando spazi di dialogo, consapevolezza e azione condivisa».
Ampio e partecipato anche il confronto con il pubblico, che ha coinvolto attivisti e realtà associative impegnate sui temi della pace e dell’educazione, tra cui Libera contro le mafie, CGIL Verona, ACLI, la Rete degli Studenti Medi e l’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università, a testimonianza di un interesse diffuso e trasversale nel territorio veronese.

In chiusura, la Fondazione Centro Studi Doc ETS ha annunciato l’adesione alla campagna per il Ministero della Pace, rafforzando un impegno che nei prossimi anni si tradurrà in ricerca, formazione e iniziative pubbliche. L’incontro, moderato dalla giornalista Jessica Cugini, si inserisce nel quadro dell’Anno Internazionale delle Cooperative e della Pace e della Fiducia designati dall’ONU e rappresenta una tappa significativa di un percorso che la Fondazione intende proseguire, chiedendo a tutti i livelli del movimento cooperativo – nazionale, europeo e internazionale – di istituire una sezione permanente di studio e di costruzione della pace.
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