Claudio Zanon: «Banca Veronese continuerà a crescere con lo sguardo rivolto al territorio»
di Matteo ScolariCambio al vertice per BCC Banca Veronese, che ha sede a Bovolone e una lunga storia di presenza nel tessuto economico provinciale. A raccogliere il testimone da Martino Fraccaro, figura storica dell’istituto, è Claudio Zanon, già vicepresidente dal 2021 e manager con esperienza imprenditoriale. Lo abbiamo incontrato per comprendere come vive questo nuovo incarico, quali sfide lo attendono e come immagina il futuro della banca.
Presidente Zanon, con quale spirito ha accolto la nomina?
L’ho accolta con serenità e con senso di responsabilità. Martino Fraccaro lascia la banca in una delle sue fasi migliori: risultati solidi, continuità nella crescita e una semestrale da record. È merito suo, della visione e del lavoro svolto da tutto il Consiglio di amministrazione. La sua decisione è stata un gesto di rinnovamento e fiducia nel futuro, che raccolgo con grande rispetto.
Fraccaro ha definito questa successione un passaggio generazionale. Che eredità raccoglie?
Raccogliamo un percorso costruito negli anni e una banca che, pur nel contesto generale di una lieve controtendenza nel settore bancario, ha saputo continuare a crescere. È frutto di una gestione attenta, prudente e costante, che ha mantenuto solidità patrimoniale e risultati significativi anche in periodi complessi.
La sua esperienza professionale nasce nell’impresa. Quale contributo potrà portare?
Da imprenditore conosco le esigenze reali delle aziende, soprattutto quelle del territorio. Banca Veronese è banca del territorio e non ha mai perso questa vocazione. Il mio compito sarà dare spinta e praticità, con attenzione particolare alle imprese locali, perché la vicinanza dell’istituto di credito può fare la differenza per chi investe, produce, crea lavoro. L’impresa chiede concretezza e fiducia e cercherò di portare questa sensibilità in ogni scelta.
L’incertezza economica pesa sulle aziende. Come si affronta?
L’incertezza non si elimina, si gestisce. Un imprenditore guarda sempre al positivo cercando possibilità e innovazione, e Banca Veronese accompagnerà questo approccio. Daremo ascolto e supporto alle iniziative che possano trasformarsi in crescita, con un atteggiamento costruttivo e partecipativo. Il nostro ruolo è esserci, affiancare e creare fiducia.
Come si concilia il rapporto umano, tipico delle BCC, con le trasformazioni digitali?
Siamo orgogliosi del nostro modello. BCC significa Banca di Credito Cooperativo, che io definisco anche “banca controcorrente” perché nel 2018 siamo entrati nel gruppo nazionale Iccrea con qualche dubbio iniziale, poi però abbiamo capito il valore di essere parte del quarto gruppo bancario italiano, con un patrimonio esclusivamente nazionale. Ci ha dato dimensione, competitività e tempestività, ma siamo rimasti banca del territorio. Rimaniamo vicini a famiglie, risparmiatori, investitori, imprese e anche alle associazioni locali con cui collaboriamo da sempre. Non diamo dividendi per natura statutaria, ma restituiamo valore in forme concrete, dal sostegno alle comunità alle iniziative sociali.
Il vostro statuto include la parola “sostenibilità”. Quanto pesa questa scelta?
Zanon: È parte della nostra identità. Essere nel gruppo Iccrea ci ha permesso di avere la struttura, la visione e la competitività per affrontare i temi ESG. Ma continuiamo a declinare la sostenibilità con lo sguardo rivolto al territorio. Tutto ciò che facciamo deve portare beneficio alle persone, all’economia locale e alla qualità della vita.
Il vostro radicamento passa anche per il primario e il settore agricolo.
Sì. Il nostro territorio vive di agricoltura e agroindustria. Negli anni abbiamo maturato esperienza in tutto ciò che riguarda vigneti, allevamenti e produzione agricola. Conosciamo le necessità delle aziende del comparto e continuiamo a supportarle, ma la nostra operatività si rivolge anche agli altri settori perché la provincia offre molto di più. L’apertura della filiale di Bussolengo ci ha permesso di allargare la presenza verso l’area del lago e dell’entroterra, dove l’immobiliare è particolarmente dinamico. 20251202_FOCUS_Claudio Zanon
State rafforzando la presenza anche su Verona città?
Tra pochi giorni apriremo una nuova filiale in Corso Milano. Siamo molto soddisfatti, perché essere presenti nel capoluogo è un passo importante e coerente con la nostra volontà di crescere e servire territori sempre più articolati.
Tra le vostre peculiarità c’è anche il gruppo Giovani Soci. Che ruolo ha?
Lo consideriamo un patrimonio. Li ascoltiamo e li coinvolgiamo nelle iniziative perché sono attivi, propositivi e rappresentano la futura generazione di clienti e soci. Crescono con noi e, col tempo, qualcuno di loro potrà dare un contributo diretto alla banca. È coerente con la nostra vocazione educativa e con la collaborazione che portiamo avanti anche con altre banche del gruppo. Abbiamo ospitato diversi studenti nelle sedi della banca e continueremo a farlo.
Quanto è importante l’eredità di chi l’ha preceduta?
Siamo grati a Martino Fraccaro per il lavoro svolto. Averlo ancora nel Consiglio di Amministrazione è un valore per tutti: è l’uomo dell’esperienza, e potrà offrirci prospettive ancora preziose nelle scelte future. Siamo altrettanto fortunati ad avere un direttore preparato come Andrea Marchi, che accompagna con entusiasmo il nostro percorso. La banca è fatta soprattutto di persone e collaboratori, nelle filiali come negli uffici. Ogni volta che ci riuniamo vedo affiatamento e serenità, e questo è alla base di qualsiasi buon progetto.
Quale messaggio vuole lasciare a soci, clienti e ai territori in cui operate?
Banca Veronese continuerà a crescere mantenendo l’attenzione massima verso le esigenze del territorio, che siano familiari, imprenditoriali o sociali. Vogliamo dare il meglio, restare vicini alle comunità e proseguire con lo spirito che ci ha sempre contraddistinti.
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