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Black Friday, festività natalizie e saldi: i veneti puntano su qualità e benessere

di Matteo Scolari
Confcommercio Veneto e Unioncamere Veneto rilevano un trimestre di consumi vivace. Aumentano le spese in abbigliamento, ristorazione e benessere, con un forte orientamento verso la qualità. Buoni segnali anche per il turismo invernale.

I veneti si preparano a un trimestre vivace per i consumi, con molte opportunità per il commercio regionale. Un’indagine sui consumi invernali 2025, realizzata da Confcommercio Veneto e Unioncamere Veneto, ha evidenziato che la spesa per abbigliamento, calzature e accessori si conferma la principale priorità, con il 70% degli intervistati intenzionati a investire in questo settore. Anche la ristorazione e gli eventi enogastronomici vedono un’attenzione crescente, con il 67% dei veneti pronti a destinare parte del proprio budget a questi settori. Il benessere e la cura della persona sono altre aree di spesa in forte crescita, con il 64% degli intervistati interessati a centri estetici, palestre e prodotti wellness. Il settore librario mantiene un buon interesse, con il 55% dei veneti che prevede di acquistare libri, mentre il 40% investirà in articoli per la casa.

Rispetto all’anno scorso, si osservano tendenze positive, con il benessere e la cura della persona in particolare che registrano un vero boom, con l’82% dei consumatori intenzionati a spendere uguale o più rispetto all’anno precedente. Anche la ristorazione continua a crescere, con un dato simile. Libri e abbigliamento confermano la loro centralità nelle scelte d’acquisto, con una grande parte dei consumatori che prevede di mantenere o aumentare il proprio budget per questi settori.

Un aspetto molto interessante è la crescente preferenza per la qualità, che emerge chiaramente dall’indagine: il 61% dei veneti predilige la qualità rispetto al prezzo contenuto. Questo orientamento premia il commercio specializzato, i prodotti artigianali e di eccellenza, e il servizio personalizzato. La propensione verso la qualità cresce con l’età, raggiungendo l’82% tra gli over 65, mentre per le fasce più giovani, la preferenza per la qualità rimane comunque elevata (57% per i 30-44enni).

Turisti a Verona
Turisti a Verona. Foto d’archivio

Per quanto riguarda la distribuzione territoriale degli acquisti, i negozi fisici prevalgono su quelli online (67% contro 33%). La preferenza va soprattutto ai negozi di periferia (64%) rispetto ai centri storici (36%). Questo suggerisce che le strategie commerciali dovrebbero adattarsi a entrambe le realtà: da un lato, valorizzando l’offerta nei centri urbani, puntando su unicità e servizio; dall’altro, rafforzando la presenza nelle zone con maggiore affluenza.

Il Black Friday si conferma un’opportunità commerciale significativa, con il 47% dei veneti intenzionati ad acquistare in quel periodo. La partecipazione è particolarmente alta tra i giovani (67% per la fascia 18-29 anni) e tra i 30-44enni (63%). Inoltre, il 43% dei consumatori ritiene che le offerte siano davvero convenienti, il che indica un pubblico selettivo che premia le promozioni autentiche e vantaggiose.

I saldi invernali vedono opportunità diversificate in base alla fascia di spesa. Mentre per libri, benessere e articoli sportivi prevalgono budget sotto i 100 euro, per ristorazione, eventi enogastronomici e abbigliamento molti consumatori spenderanno tra i 100 e i 500 euro. Particolare interesse suscitano gli acquisti di fascia alta, come viaggi, elettronica e articoli di lusso, con un buon segmento disposto a spendere oltre mille euro. Le spese medie si aggireranno sui 217 euro per l’abbigliamento, 183 euro per le calzature e 172 euro per gli accessori.

Per quanto riguarda il turismo invernale, il 31% dei veneti prevede di viaggiare all’interno della regione, con la montagna che attrae il 57% delle preferenze, seguita dalle città d’arte (25%). Un altro dato interessante riguarda il tipo di esperienza ricercata: il 58% dei vacanzieri è in cerca di tranquillità, qualità della vita e relax, indicando un forte interesse per strutture ricettive che offrano servizi di qualità e accoglienza personalizzata.

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A Verona, l’inflazione e il costo della vita stanno influenzando le spese, con l’80% dei veronesi che affermano che l’aumento dei prezzi sta impattando sul loro comportamento di consumo, un dato in linea con il resto della regione. Per i viaggi, il 47% dei veronesi prevede di spostarsi fuori regione e il 42% all’estero, mentre il 28% rimarrà in Veneto.

Il presidente di Confcommercio Veneto, Patrizio Bertin, ha sottolineato che, nonostante le difficoltà legate al costo della vita, i consumatori veneti continuano a mantenere una spesa stabile e, in molti settori, in crescita. Questo segnala la resilienza del commercio veneto e l’opportunità di intercettare le esigenze dei consumatori con offerte di qualità, servizi eccellenti e innovazione. Anche il presidente di Unioncamere Veneto, Antonio Santocono, ha osservato segnali positivi, evidenziando la crescita in settori come l’abbigliamento e l’alimentare, che dimostrano la solidità del commercio veneto.

Patrizio Bertin.

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