Cristiana Furiani: «Il radicchio di Verona è un cuore amabile che racconta il territorio»
di Matteo ScolariDal lavoro nei campi negli anni ’70 fino all’attuale rete di cento soci produttori, Geofur è una delle realtà più importanti nel mondo del radicchio italiano. Nata grazie all’intuizione del padre di Cristiana Furiani, oggi l’azienda è un punto di riferimento per la produzione e la distribuzione di radicchio fresco tutto l’anno, con una filiera che unisce sostenibilità, innovazione e valorizzazione del territorio. Accanto all’attività d’impresa, Furiani guida anche il Consorzio Radicchio di Verona IGP, che tutela e promuove una varietà unica e profondamente legata alla terra veronese.
Com’è nata l’esperienza di Geofur e come si è sviluppata nel tempo?
Negli anni ’70 mio padre iniziò come produttore, specializzandosi progressivamente nel radicchio, prodotto simbolo del Veneto. Da una piccola azienda agricola è nata una realtà importante, con rapporti consolidati con la grande distribuzione e con un’ampia esportazione verso Stati Uniti ed Europa. Nel 2007 la collaborazione con altri produttori ha portato alla nascita dell’organizzazione di produttori Geofur, oggi punto di riferimento nazionale nel settore.
Quanti produttori riunisce oggi l’organizzazione e quali sono i vostri numeri?
Contiamo circa cento soci, con un fatturato intorno ai venti milioni di euro. La nostra particolarità è offrire radicchio fresco tutto l’anno: produciamo in Veneto da settembre ad aprile, e nel resto dell’anno in Abruzzo, Trentino-Alto Adige, Sicilia e Marche. Questo ci consente di garantire continuità al prodotto e qualità costante.
Avete anche un forte impegno nella divulgazione e nella conoscenza diretta del prodotto.
Sì, organizziamo spesso giornate nei campi e attività di team building per far capire quanto lavoro ci sia dietro ogni cespo di radicchio. Dalla selezione del seme alla cura del terreno, fino alla raccolta, il processo dura un anno intero. Coltiviamo a residuo zero, utilizzando tecniche sostenibili e metodi tradizionali come la zappa per mantenere i campi puliti. È fondamentale che il consumatore conosca questo impegno.
Quanto contano oggi innovazione e sostenibilità nel vostro lavoro?
Moltissimo. L’introduzione di varietà ibride ci consente di produrre in diverse zone d’Italia e garantire il radicchio dodici mesi all’anno. Abbiamo investito fortemente nel fotovoltaico, con quasi 900 kW installati, e utilizziamo mezzi agricoli di ultima generazione, in linea con le tecnologie 4.0 e 5.0. Innovare significa migliorare la qualità e ridurre i tempi, mantenendo un approccio sostenibile.
Dal vostro lavoro è nato anche il Consorzio Radicchio di Verona IGP. Perché è stato importante crearlo?
Il radicchio di Verona nasce nei broli contadini già a inizio Novecento. Nel 2009 l’Unione Europea gli ha riconosciuto l’Indicazione Geografica Protetta per le province di Verona, Vicenza e Padova, territori con caratteristiche pedoclimatiche uniche. Il Consorzio, nato nel 2011, ha il compito di valorizzare e tutelare questa varietà, promuovendola in Italia e all’estero. Partecipiamo a fiere internazionali per far conoscere il prodotto e le sue peculiarità.
Come descriverebbe il radicchio di Verona IGP a chi non l’ha mai assaggiato?
È croccante, compatto e di un rosso vivo intenso. Non troppo amaro, soprattutto tra ottobre e aprile, lo definiamo “un cuore amabile”. È estremamente versatile: nei primi, nei secondi, ma anche nei dolci. Ogni anno organizziamo una gara gastronomica e spesso vince proprio un dessert a base di radicchio e cioccolato.
È anche un alimento salutare, giusto?
Assolutamente. È stato definito una “bomba di salute”: contiene vitamina C, antiossidanti e tanta acqua, con pochissime calorie. È quindi ideale per un’alimentazione sana ed equilibrata.
Come lo porta in tavola lei personalmente?
A casa mia non manca mai. Lo preparo spesso come carpaccio di radicchio di Verona IGP: lo taglio a spicchi, aggiungo grana, noci, olio, sale e pepe. È un piatto unico, leggero e gustoso, adatto a tutti, anche a chi segue diete vegetariane o vegane.
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