Francesco Iannella: «Unicredit cresce da 19 trimestri, investiamo su persone e territorio»
di Matteo ScolariDurante la 21ª Settimana Veronese della Finanza, Economia e Lavoro, Francesco Mario Iannella, Regional Manager Nord Est di Unicredit, ha illustrato i risultati del gruppo e la strategia che coniuga solidità, innovazione e responsabilità sociale. Unicredit prosegue un percorso di crescita costante, confermato da 19 trimestri consecutivi di utili record, grazie alla forza dei mercati europei in cui opera e alla dedizione delle proprie persone. Proprio ieri, la banca guidata da Andrea Orcel ha archivia il terzo trimestre 2025 con un utile netto di 2,6 miliardi di euro, in crescita del 4,7% rispetto al 2024, portando il totale dei primi nove mesi dell’anno a 8,7 miliardi (+12,9% su base annua).
Dottor Iannella, i risultati degli ultimi trimestri testimoniano una solidità straordinaria. A cosa attribuisce questa crescita costante?
È frutto di una strategia chiara e coerente. Stiamo costruendo una banca più efficiente, sostenibile e centrata sul cliente, capace di rispondere ai bisogni reali di famiglie e imprese. Da 19 trimestri consecutivi cresciamo in modo organico, grazie alla qualità del portafoglio, a una gestione prudente dei rischi e al contributo di tutte le nostre persone. Oggi UniCredit è una banca paneuropea di riferimento, con una presenza forte in Italia, Germania, Austria e nell’Europa Centro-Orientale. Questa diversificazione è un punto di forza che ci consente di sostenere il territorio anche nei momenti di incertezza.
Come reagiscono le imprese del Nordest in uno scenario internazionale instabile, tra dazi, guerre e inflazione?
Il Nordest è un territorio straordinario, con un tessuto imprenditoriale tra i più dinamici d’Europa. Le imprese stanno dimostrando grande resilienza, investendo in innovazione, sostenibilità e nuovi mercati.
Molte hanno diversificato i canali di approvvigionamento e di export, reagendo con pragmatismo alla volatilità geopolitica. Noi le accompagniamo con strumenti finanziari dedicati, consulenza sui mercati esteri e soluzioni di hedging per gestire il rischio tassi e valute. Il nostro obiettivo è sostenere chi vuole continuare a crescere, anche in una fase complessa come quella attuale.
Qual è oggi il peso della vostra attività nel Nordest?
La nostra area, che comprende Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino-Alto Adige, rappresenta un motore fondamentale per UniCredit in Italia. Solo nel primo semestre del 2024 abbiamo erogato oltre 1 miliardo di euro di nuova finanza alle imprese, in aumento di circa il 40% rispetto all’anno precedente. Stiamo sostenendo in particolare PMI e imprese export-oriented, con linee dedicate a digitalizzazione, efficienza energetica e ricambio generazionale. Il credito oggi non è solo capitale: è anche fiducia e accompagnamento nel cambiamento.
La trasformazione tecnologica è una leva centrale per le banche. Come la state interpretando?
Investiamo da anni in intelligenza artificiale, big data e automazione dei processi per migliorare l’esperienza del cliente e la rapidità delle decisioni. Ma la tecnologia non può sostituire la relazione: serve a renderla più efficace. Per questo, mentre digitalizziamo i processi, rafforziamo la presenza fisica sul territorio. Negli ultimi tre anni abbiamo inserito oltre 3.500 nuove risorse in Italia, in particolare in filiale, per aumentare l’ascolto e la consulenza personalizzata. La vera innovazione non è la tecnologia in sé, ma la capacità di usarla per creare valore umano ed economico.
La sostenibilità resta un pilastro della strategia UniCredit. Come la declinate concretamente nel Nordest?
Abbiamo una rete di specialisti ESG che operano accanto alle imprese per aiutarle a sviluppare progetti concreti di transizione. Solo nei primi sei mesi del 2024 abbiamo erogato quasi 400 milioni di euro per investimenti ambientali — in fotovoltaico, efficientamento energetico e riduzione delle emissioni — e oltre 200 milioni per progetti sociali, come housing, formazione e inclusione.
In parallelo, sosteniamo iniziative solidali tramite la nostra Carta Etica, che destina il 2 per mille delle spese dei clienti a progetti no profit. In dieci anni abbiamo finanziato più di 200 progetti in tutta Italia, per un valore di 4 milioni di euro. La sostenibilità per noi è una questione culturale prima ancora che finanziaria.
Come valorizzate le persone e i giovani talenti nel vostro modello di banca?
Crediamo nel capitale umano come principale motore di crescita. Stiamo rafforzando i percorsi di formazione interna e collaboriamo con università e ITS del Nordest per far conoscere le professioni del settore bancario. Abbiamo introdotto programmi di mentoring, smart working flessibile e strumenti digitali che rendono il lavoro più efficiente. La sfida è creare un ambiente dove le persone possano crescere, innovare e contribuire al futuro della banca.
Uno sguardo a Verona: che percezione ha del territorio?
Verona è un territorio che unisce imprenditorialità, cultura e qualità della vita. L’agroalimentare, la logistica e il turismo sono settori trainanti, ma anche l’innovazione sta crescendo.
La città ha tutte le carte in regola per consolidarsi come polo economico di riferimento nel Nordest. Come UniCredit vogliamo essere parte di questo percorso, affiancando le imprese, gli enti locali e le famiglie nei loro progetti di sviluppo.
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