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Amedeo Margotto torna alla guida dell’Ordine Architetti di Verona

di Matteo Scolari
L’architetto veronese eletto presidente per il quadriennio 2025-2029: in Consiglio più donne e nuovi ingressi. Priorità a formazione, identità e rigore professionale.

Verona ritrova una guida nota e apprezzata alla presidenza dell’Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori della Provincia. Amedeo Margotto è stato eletto presidente per il quadriennio 2025-2029, con l’obiettivo di consolidare l’identità dell’Ordine e di rafforzare la cultura della professione architettonica a Verona. La nomina è avvenuta nella prima seduta del Consiglio, insediatosi il 23 giugno, dopo le elezioni del 13 e 14 maggio.

Architetto libero professionista, Margotto conosce a fondo le dinamiche ordinistiche, avendo già ricoperto il ruolo di presidente dal 2018 al 2021 – in piena pandemia – e di consigliere tra il 2013 e il 2017. Accanto a lui, nel nuovo assetto direttivo, Alberto Vignolo (vicepresidente), Anna Righetti (segretaria) e Daniel Mantovani (tesoriere).

Il Consiglio dell’Ordine degli Architetti PPC della Provincia di Verona eletto per il quadriennio 2025-2029

Il Consiglio si distingue per due importanti elementi di novità: otto su quindici componenti sono donne e altrettanti sono alla prima esperienza consiliare, segno di un cambio di passo nella rappresentanza e nella volontà di apertura a nuove visioni.

«Non amiamo fare proclami prima di esserci rimboccati le maniche, e il nostro lavoro inizia ora – ha dichiarato Margotto –. Il primo compito sarà operare per un progetto generoso verso la comunità degli Architetti di Verona… valorizzare la professione con una programmazione ragionata che vada al cuore, all’identità del nostro essere architetti: formazione, cultura e etica della professione».

Il programma della nuova squadra si riassume nello slogan “Con-Ordine”, con un’impostazione rigorosa, sobria e in continuità con la linea precedente. Tra i pilastri: il coordinamento delle politiche di categoria, il sostegno alla crescita culturale, l’apertura a nuovi strumenti e progetti, con l’Ordine al servizio della città e degli architetti.

Il nuovo Consiglio sarà dunque chiamato a rispondere alle sfide contemporanee della professione, riaffermando il ruolo sociale e culturale dell’architettura in un momento in cui Verona vive profonde trasformazioni urbanistiche e territoriali.

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