Cattolica Assicurazioni, il Consiglio di Stato smonta le sanzioni IVASS del 2023
di Matteo ScolariUna sentenza destinata a riaccendere i riflettori sull’acquisizione di Cattolica Assicurazioni da parte di Generali. Il Consiglio di Stato, con la sentenza n. 3106/2025, ha accolto parzialmente il ricorso dell’ex presidente Paolo Bedoni e di nove ex consiglieri, annullando la sanzione amministrativa pecuniaria da 432mila euro inflitta dall’IVASS (Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni) allo stesso Bedoni nel dicembre 2022 con una Sentenza del TAR del Lazio del 2023.
Il caso nasce dalla lunga ispezione condotta da IVASS tra il 2019 e il 2020 sulla governance, la gestione dei rischi e alcune operazioni immobiliari e finanziarie del gruppo Cattolica, culminata in una serie di rilievi che, secondo l’Autorità, giustificavano l’applicazione di sanzioni alla compagnia e ai suoi esponenti. In particolare, veniva contestato al CdA di aver operato con superficialità, mancando di garantire un’adeguata coerenza tra rischi assunti e solidità patrimoniale, e di aver approvato decisioni chiave senza il necessario livello di informazione.

Ma il Consiglio di Stato ha rilevato gravi carenze nell’impianto accusatorio dell’IVASS, smontando punto per punto numerosi addebiti. I giudici hanno stabilito che diverse valutazioni dell’Autorità si basavano su interpretazioni soggettive e non suffragate da prove adeguate, specie per quanto riguarda le contestazioni sulle operazioni connesse a H-Farm, Cattolica Beni Immobili, Cattolica Agricola e la partnership con Banco BPM. In sostanza, non è emerso un nesso diretto tra le decisioni del CdA e un effettivo danno alla compagnia.
Pur riconoscendo alcune disfunzioni nei processi decisionali interni – tra cui carenze informative e scarsa dialettica consiliare – la Corte ha invitato IVASS a rivalutare la rilevanza concreta delle violazioni rimaste in piedi, alla luce del principio secondo cui le responsabilità degli esponenti aziendali devono essere personali e ben circostanziate.
Una pronuncia che rafforza il fronte di chi, negli ultimi anni, ha sollevato dubbi sulle modalità con cui è maturata la trasformazione di Cattolica da cooperativa a società per azioni e la successiva acquisizione da parte di Generali.
Tra le voci più critiche, si registra quella del senatore veronese Matteo Gelmetti, che commenta: «Ho voluto rompere il silenzio su un’operazione che ha segnato profondamente Verona: l’acquisizione di Cattolica Assicurazioni da parte di Generali. Secondo quanto emerso dal Consiglio di Stato, l’intervento dell’IVASS che ha imposto questa operazione non aveva fondamento giuridico. Una decisione che ha privato Verona di una delle sue realtà economiche più simboliche e solide. Verona è stata derubata, non per necessità di mercato, ma per una forzatura istituzionale che oggi viene finalmente alla luce. Continuerò a battermi per la verità, la trasparenza e per difendere gli interessi del nostro territorio».

Uno snodo importante per il futuro
La sentenza rappresenta uno snodo giuridico e politico di grande rilevanza. Da un lato, impone a IVASS un riesame più ponderato delle responsabilità individuali; dall’altro, alimenta il dibattito sul destino di una storica istituzione veronese, simbolo dell’economia cooperativa locale e oggi completamente assorbita da un grande gruppo nazionale.
Resta ora da capire se il nuovo procedimento sanzionatorio – qualora IVASS decidesse di riavviarlo – terrà conto della necessità di distinguere le colpe reali da mere scelte gestionali legittime.
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