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Veronafiere: Bricolo vicino alla riconferma, sindacati chiedono visione strategica

di Matteo Scolari
Con il rinnovo degli organi previsto per il 5 maggio, CGIL, CISL e UIL sollecitano investimenti e confronto occupazionale in una fase decisiva per l'ente fieristico.

Il prossimo 5 maggio Veronafiere eleggerà la sua nuova governance. Le dinamiche in atto vedono Federico Bricolo verso una probabile riconferma come Presidente, mentre è ormai certa l’uscita dell’Amministratore Delegato Maurizio Danese, figura che ha guidato con risultati positivi gli ultimi esercizi, prima come Presidente e poi come AD.

In questo contesto, le richieste di CGIL, CISL e UIL hanno trovato ascolto grazie anche alla disponibilità manifestata dal Presidente della Camera di Commercio di Verona, Giuseppe Riello, riaprendo in Consiglio Camerale una fase di confronto sulle aziende partecipate, con particolare attenzione a Veronafiere SpA. Durante la recente riunione, è stato deliberato il bilancio e illustrato il lavoro svolto negli anni, segnando un punto di riflessione fondamentale alla vigilia del cambio di gestione.

Giuseppe Riello 1
Giuseppe Riello.

Maurizio Danese, nell’illustrare il percorso compiuto, ha evidenziato bilanci positivi, una crescita strutturale della società e il consolidamento di manifestazioni fieristiche di primario interesse economico. Tuttavia, il cambio di governance, sostenuto dall’Amministrazione comunale di Verona, dalla Fondazione Cariverona e dalla CCIAA, solleva interrogativi circa la futura direzione strategica di Veronafiere.

I sindacati osservano come la composizione del nuovo gruppo dirigente sembri privilegiare logiche di potere locale piuttosto che un indirizzo politico programmatico e di visione. In un contesto globale sempre più competitivo, superare il provincialismo e aprirsi ai mercati esteri rappresenta una sfida prioritaria non solo per Veronafiere, ma per l’intero sistema fieristico italiano.

Maurizio Danese (Ennevi Foto)
Maurizio Danese (Ennevi Foto)

Un elemento centrale che emerge è il contributo delle lavoratrici e dei lavoratori di Veronafiere, che con professionalità e resilienza hanno sostenuto la struttura durante il difficile periodo della pandemia da Covid-19, quando l’azzeramento degli eventi e delle entrate aveva messo in discussione la tenuta aziendale. Ora, con una ripresa in atto, si chiede loro un ulteriore salto di qualità: sviluppare nuove competenze e prepararsi alle sfide future.

Partendo dagli attuali risultati positivi di bilancio, CGIL, CISL e UIL auspicano nuovi investimenti e una maggiore partecipazione delle maestranze ai processi di crescita aziendale. Le organizzazioni sindacali sottolineano come sia fondamentale riattivare un confronto strutturato sulle politiche industriali e occupazionali, che tenga conto delle prospettive globali e delle esigenze di un mercato fieristico in rapida evoluzione.

La partita si gioca anche sulla strategia a lungo termine che la nuova governance saprà delineare: se proiettare Veronafiere verso una leadership internazionale o rinchiuderla in una gestione limitata da interessi territoriali. La capacità di attrarre eventi di caratura mondiale, innovare il modello organizzativo e valorizzare il capitale umano rappresentano leve imprescindibili per il successo futuro.

L’auspicio di CGIL, CISL e UIL è che Veronafiere possa essere guidata da una governance capace di coniugare efficienza gestionale, visione strategica e attenzione al valore del lavoro. Solo così il polo fieristico potrà continuare a essere un motore di sviluppo per Verona e il suo sistema economico.

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