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Creazione eCommerce: norme, buone pratiche e informazioni utili da conoscere

di Redazione

Aprire un eCommerce oggi è una grande opportunità, ma anche un importante progetto tecnico, normativo e strategico, che va costruito su basi stabili e solide. Oltre a dilettarsi nello scegliere un nome, creare nuovi prodotti e aspettare l’arrivo dei primi clienti, c’è tutto un insieme di attività che non si possono ignorare. 

Nello specifico, la costruzione di uno shop online si basa sulla gestione attenta di tre pilastri fondamentali: regole, infrastruttura digitale e logistica. Solo organizzando tutti gli aspetti con cura permetterà di trasformare i vostri progetti in business vincenti. E proprio perché si tratta di un percorso piuttosto avventuroso, sempre meglio affidarsi a chi ha esperienza nello sviluppo e creazione di eCommerce.

Norme sul commercio elettronico in Italia

Prima di iniziare a vendere online, bisogna assolutamente conoscere il quadro normativo che regola il commercio elettronico. In Italia il riferimento principale è il Decreto Legislativo 70/2003, che recepisce la Direttiva Europea sul commercio elettronico. A questo si affianca il Codice del Consumo (D.lgs. 206/2005), che tutela i diritti degli utenti nelle transazioni B2C.

Chi vende online deve assicurarsi di fornire informazioni chiare e facilmente reperibili su identità aziendale, prodotti e condizioni di vendita, comprese spese di spedizione, diritto di recesso (entro 14 giorni) e trattamento dei dati personali. 

L’eCommerce, dopotutto, è considerato un servizio a tutti gli effetti, il che implica l’osservanza di norme su pubblicità trasparente, sicurezza delle transazioni e assistenza post-vendita. 

In aggiunta, per le aziende B2B è obbligatoria l’emissione di fatture elettroniche, mentre il trattamento dei dati degli utenti deve avvenire in piena conformità con il GDPR, cioè con un consenso esplicito e documentato.

Accessibilità e sicurezza per i siti web: requisiti e criteri

Dal 2025 le regole si faranno ancora più stringenti. Con l’entrata in vigore dell’European Accessibility Act (Direttiva UE 2019/882), a partire dal 28 giugno 2025, numerose imprese dovranno adeguare i propri eCommerce ai requisiti di accessibilità WCAG 2.1, livello AA. L’obbligo riguarderà tutte le aziende private che offrono servizi digitali in ambiti come eCommerce, servizi bancari, app, e-learning, telecomunicazioni e biglietterie online, escluse solo le microimprese. 

Il rispetto dell’accessibilità è, al tempo stesso, una questione civile e legale, ma anche un’opportunità di crescita. Dal punto di vista della sicurezza, invece, la conformità al GDPR è solo il primo passo. 

I principali compiti di cui occuparsi riguardano proteggere le API, utilizzare certificati SSL aggiornati, sistemi di autenticazione forte (come 2FA) e monitorare le vulnerabilità. La gestione dei dati sensibili, quindi clienti, ordini, pagamenti, richiede difese adeguate contro malware, data breach e attacchi DDoS. 

Logistica e spedizioni

Un eCommerce può essere bello, accessibile e sicuro… ma se la logistica non funziona, tutto il resto crolla. La catena logistica inizia con l’organizzazione del magazzino e termina solo quando il pacco è nelle mani del cliente (e oltre, in caso di reso).

Un’infrastruttura efficiente deve gestire sapientemente stoccaggio, picking, flessibilità di spedizione, tracciamenti in tempo reale e resi. Non è facile raggiungere l’efficienza senza dotarsi di appositi strumenti, i quali, servono a ridurre costi e inefficienze, quindi a liberare le risorse umane da compiti ripetitivi e poco strategici per la crescita.L’esperienza post-acquisto, infine, è uno dei più potenti strumenti di fidelizzazione, quindi il rapporto con il cliente, di fatto, non si esaurisce mai. Anzi, un eCommerce performante non mira a concludere il proprio compito con il clic su “acquista”: quello è solo il punto di partenza.

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