A Verona l’inflazione più alta della media nazionale: +2,6% gli alimentari, caffè +18,6%
di Matteo ScolariL’inflazione continua a pesare sulle famiglie veronesi, con aumenti superiori alla media nazionale. Secondo i dati di Federconsumatori Verona, nel mese di febbraio 2025, i prezzi al consumo in città sono aumentati del 1,6% annuo, in linea con la media italiana, ma con un incremento più marcato per i prodotti alimentari e le bevande analcoliche, che hanno registrato un +2,6%, superando la media nazionale del 2,4%. Tra i rincari più significativi emergono quelli legati ai beni essenziali: il caffè ha subito un’impennata del 18,6%, il cacao e il cioccolato in polvere sono aumentati del 16,6%, mentre il burro ha registrato un rincaro del 17,3%. Anche i prodotti freschi risentono di un forte incremento, con il pesce fresco a +7,9% e i formaggi e latticini a +6,6%.
Il settore energetico si conferma uno dei fattori chiave dell’inflazione, con la categoria “Abitazione, acqua, elettricità e combustibili” in crescita del 3,7% a Verona, un dato più elevato rispetto alla media nazionale del 3,1%. Le spese per l’energia, dunque, continuano ad aggravare il bilancio familiare, rendendo sempre più difficile far fronte ai costi quotidiani.
Il rincaro dei beni di prima necessità si traduce in una spesa annua aggiuntiva per le famiglie veronesi stimata in oltre 500 euro. Federconsumatori Verona, col suo presidente Maurizio Framba, denuncia una crescente difficoltà da parte dei cittadini nell’affrontare le spese quotidiane e segnala un incremento della domanda di prodotti in offerta e dell’acquisto nei discount. L’andamento dell’inflazione colpisce in particolare i nuclei a basso reddito, costretti a rivedere le proprie abitudini di spesa e a rinunciare a beni essenziali.

Anche a livello regionale, il Veneto si conferma una delle aree più colpite dal rincaro dei prezzi, con un’inflazione media dell’1,8%, posizionandosi al quarto posto tra le regioni italiane con il maggiore aumento del costo della vita. In particolare, Padova con il 2,4% e Venezia con l’1,8% registrano gli incrementi più elevati della regione, seguite da Verona.
Alla luce di questi dati, Federconsumatori Verona chiede un intervento urgente da parte del Governo e delle istituzioni locali per tutelare il potere d’acquisto delle famiglie. Le richieste dell’associazione comprendono la rimodulazione dell’IVA sui beni di prima necessità, per alleggerire il costo dei prodotti essenziali, un maggiore controllo sui prezzi dell’energia e sugli oneri di sistema e misure di sostegno mirate alle famiglie a basso reddito, attraverso bonus e incentivi per spese alimentari ed energetiche.
Federconsumatori Verona sottolinea che il rischio concreto è che beni fondamentali come caffè, latte, formaggi e pesce diventino un lusso per molte famiglie. Serve un piano di sostegno concreto per contrastare l’aumento del costo della vita e garantire un accesso equo ai beni di prima necessità.
Per segnalare problematiche legate al caro-vita o ricevere assistenza, è possibile contattare Federconsumatori Verona all’indirizzo info@federconsvr.it o ai numeri 045 592689 – 045 8674611.
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