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Il 2024 si chiude con saldo positivo per le imprese veronesi: +331 nuove attività

di Matteo Scolari
Nonostante il rallentamento rispetto al 2023, Verona mantiene una crescita imprenditoriale, trainata soprattutto dalle società di capitale.

La provincia di Verona chiude il 2024 con un saldo positivo di +331 imprese. Lo stock complessivo delle attività registrate al 31 dicembre 2024 si attesta a 91.333 unità. Questo risultato è il frutto di 5.346 nuove iscrizioni e 5.015 cancellazioni non d’ufficio, confermando una crescita del +0,35%, superiore alla media regionale (+0,21%) ma inferiore a quella nazionale (+0,62%).

Le imprese artigiane hanno registrato un saldo modesto di +73 unità, mentre le società di capitale sono il motore principale della crescita con un incremento di +790 imprese. Al contrario, le imprese individuali e le società di persone hanno registrato cali rispettivamente del -0,45% e -1,46%, a causa di un contesto economico difficile che incide soprattutto sulle attività meno strutturate.

Secondo Giuseppe Riello, Presidente della Camera di Commercio di Verona: «Il 2024 si è chiuso con un saldo positivo, anche se inferiore rispetto all’anno precedente. Le sfide economiche globali pesano sul nostro territorio, ma la crescita delle iscrizioni è un segnale incoraggiante. È fondamentale sostenere le piccole imprese, che rappresentano il cuore del nostro tessuto produttivo»

Giuseppe Riello, presidente della CCIAA di Verona.
Giuseppe Riello, presidente della CCIAA di Verona.

Dal punto di vista settoriale, i servizi dominano il panorama economico con 27.316 imprese (29,9% del totale), seguiti dal commercio con 17.899 unità (19,6%) e dall’agricoltura con 14.651 attività (16,0%). Anche il settore delle costruzioni si mantiene solido con 13.163 imprese (14,4%), mentre l’industria si attesta al 9,6% del totale con 8.759 unità. Tuttavia, i servizi di alloggio e ristorazione e il comparto trasporto e logistica hanno registrato leggere flessioni.

Nonostante il bilancio positivo, l’aumento delle cancellazioni (+8,6% rispetto al 2023) e la tendenza al ridimensionamento in alcuni settori richiedono strategie mirate per sostenere le realtà imprenditoriali più vulnerabili. L’obiettivo per il futuro sarà promuovere una crescita sostenibile e inclusiva, che possa ridurre il gap tra le diverse tipologie di impresa.

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