Cavazza: «Secondo lotto del Canale LEB entro marzo 2025»
di Matteo ScolariIl Canale LEB è una delle infrastrutture più importanti per l’irrigazione agricola nel Veneto, coprendo una vasta area che comprende le province di Verona, Vicenza, Padova e Venezia. Durante la trasmissione Focus Verona Economia – Speciale Settimana Veronese della Finanza, Moreno Cavazza, presidente del Consorzio LEB, ha aggiornato i telespettatori sui progressi dei lavori di riqualificazione del canale, finanziati dal PNRR, e ha illustrato l’impatto che quest’opera ha sulla produzione agricola locale. Cavazza ha inoltre parlato del Centro di Ricerca del consorzio, volto a ottimizzare l’uso delle risorse idriche.
Presidente Cavazza, il Consorzio LEB ha portato investimenti importanti per la riqualificazione del Canale LEB. Può aggiornarci sullo stato attuale dei lavori?
Siamo molto soddisfatti dei progressi. Abbiamo concluso il primo lotto nel 2023 e ci prepariamo a completare il secondo lotto entro marzo 2025, con un anno di anticipo rispetto alle previsioni del PNRR. Il canale è lungo 48 chilometri, di cui 27 sotterranei, e irrighiamo circa 100.000 ettari di terreni agricoli, che rappresentano un terzo delle aree agricole del Veneto.
A marzo 2023 avete avuto un importante momento istituzionale con l’inaugurazione del primo lotto. Quanto è stato significativo per il consorzio?
È stato un evento indimenticabile. Alla presenza del ministro Matteo Salvini e del governatore Luca Zaia, abbiamo celebrato la fine del primo lotto. Questo progetto, che ha richiesto un investimento di 20 milioni di euro, ha dato grande visibilità al nostro consorzio e ci ha resi molto fieri del lavoro svolto.
Perché era necessario intervenire su un’infrastruttura così importante?
Il canale ha più di 50 anni e mostrava segni di usura, con il rischio di rotture. Abbiamo presentato i progetti e ottenuto i fondi del PNRR, riuscendo ad anticipare i tempi di realizzazione dei lavori. Questo intervento è essenziale per garantire la continuità di irrigazione su un’area agricola di grande valore economico, stimato intorno a un miliardo di euro.
Il consorzio non si occupa solo di infrastrutture, ma anche di innovazione. Può parlarci del vostro Centro di Ricerca?
Abbiamo inaugurato il nostro Centro di Ricerca nell’aprile 2023, in collaborazione con le Università di Padova e Verona. L’obiettivo è supportare le aziende agricole, soprattutto le medio-piccole, con tecnologie avanzate per l’irrigazione e la gestione delle risorse idriche. Stiamo lavorando a un progetto europeo per sviluppare un’app che aiuti gli agricoltori a ottimizzare l’uso dell’acqua.
Sembra che stiate portando il Canale LEB verso un modello 4.0. Di cosa si tratta?
Stiamo implementando un sistema di “intelligenza idraulica” che consente di distribuire l’acqua in base alle esigenze reali del terreno. Ad esempio, se in una zona ha piovuto meno, l’acqua sarà indirizzata lì piuttosto che altrove. Questo approccio ci permetterà di ottimizzare l’uso dell’acqua e ridurre gli sprechi, un fattore cruciale per il futuro.
Oltre al secondo lotto, ci sono altri progetti in programma?
Dopo il completamento del secondo lotto, stiamo aspettando il decreto ufficiale per un finanziamento di 16,5 milioni di euro, che ci permetterà di pulire il canale sotterraneo e migliorare le bocche d’aria. Il nostro obiettivo è completare tutti i lavori entro il 2028-2029.
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