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Crisci, Volvo Car Italia: «Elettrico? Entro il 2025 potremmo assistere a un grande sviluppo»

di admin
Il presidente di Volvo Car Italia, Michele Crisci, ospite negli studi di Verona Economia, parla del presente e del futuro del settore automotive, con particolare riferimento allo sviluppo del mercato delle auto elettriche su cui la stessa Volvo sta puntando molto.

L’occasione per parlare di auto elettriche con uno dei principali player nazionali nasce grazie all’installazione della prima colonnina di ricarica ultrafast by Volvo Cars attivata in Veneto nell’ambito del progetto nazionale promosso da Volvo Car Italia per favorire la mobilità elettrica nel nostro Paese. L’impianto inaugurato lo scorso 17 marzo a Verona, alla concessionaria AutoVerona di via Morgagni, è a disposizione di tutte le auto elettriche, di tutte le marche.
A illustrare il progetto e, in generale, la strategia di Volvo Car Italia è il presidente Michele Crisci.
Presidente, la prima colonnina in Veneto, a Verona, e ne seguiranno altre. Perché questa iniziativa?
È un progetto che nasce sostanzialmente qualche mese fa, vista l’esigenza che in Italia c’è di infrastrutture per la ricarica. Quindi un progetto che abbiamo pensato di portare avanti da subito, senza attendere quelli che sono i piani del governo, che sicuramente ci sono e saranno e saranno importanti. Abbiamo lanciato questo progetto di Power Stop e quindi, in sostanza, di infrastrutture tutte le nostre concessionarie che si trovano in prossimità soprattutto delle uscite autostradali, come è il caso, per esempio, di AutoVerona, e in generale con degli impianti di ricarica realmente potenti. Si parla di Ultra Fast, quindi 150 kilowatt a disposizione per la ricarica, quindi una ricarica di circa poco meno di mezz’ora per avere la totale autonomia della batteria, nel nostro caso fino a 450 chilometri di autonomia. Abbiamo aperto a Verona come prima Power Stop nel Veneto, facendo seguito all’apertura molto importante a Milano, Bologna, Ferrara, Bolzano, e tante altre ne arriveranno…ad esempio Roma. Abbiamo intenzione di fare 25 stazioni entro la fine del primo semestre di quest’anno, quindi entro giugno 2022, per poi completare ed arrivare fino a 50.
La caratteristica interessante è che queste stazioni sono aperte a qualsiasi tipologia di auto, non solo a marca Volvo, e quindi l’impatto anche all’interno della comunità è importante. Tra l’altro un bel esempio di partnership tra pubblico e privato.
L’idea è stata proprio quella di dare alla città di Verona, in questo caso, e alle città che hanno preceduto Verona, la possibilità a tutti coloro che amano il mondo dell’elettrico di poter venire e ricaricare, senza confini o senza muretti di brand. Il concetto è quello di attraversare velocemente questa transizione ecologica che nel mondo dell’automotive è importante, e di farlo alla maniera Volvo, quindi dando il modo a tutti di poter usufruire di questa opportunità.

Sappiamo che l’elettrico potrà rappresentare una grande fetta del futuro della mobilità. Qual è il quadro generale ad oggi?
Un quadro generale abbastanza complicato. Dalla problematica della ricarica al costo delle auto, passando dai dubbi legati al tipo di tecnologia da abbracciare, quella Full Electric, o quella Plug-In Hybrid. Non da meno il fatto che in molti altri mercati europei ci sono stati degli incentivi e ci sono a tutt’oggi degli incentivi molto importanti. Speriamo che anche il governo italiano prestissimo possa dare un segnale in questo senso. Ci sono delle limitazioni che non vedono questo mercato, in Italia, evolvere alla velocità di altri stati comunitari.
Qualche numero?
Il dato in Italia, purtroppo, è ancora abbastanza basso in termini di venduto, siamo intorno al 4% di macchine elettriche vendute, quindi più o meno 60.000 l’anno scorso all’interno di un mercato che ha contato circa un milione e mezzo di auto vendute. Quello che ci attendiamo è che ci possa essere un progressivo incremento importante. Da questo punto di vista tutti i marchi automobilistici sono pronti a lanciare sul mercato vetture elettriche con diverse esigenze di portafoglio, perché ovviamente, ci sono vetture premium come quelle che presentiamo noi, ma ce ne saranno tante altre non più accessibili da un punto di vista di prezzo. L’idea è che entro il 2025, soprattutto se il governo affiancherà questa transizione, ci potrà essere uno sviluppo molto, molto importante, grazie a un’indicazione chiara che verrà data ai consumatori.
CLICCA SULL’IMMAGINE PER GUARDARE L’INTERVISTA E nonostante le criticità per la diffusione dei veicoli elettrici, Volvo in primis crede tantissimo a questo tipo di opportunità, con investimenti anche importanti. Tra l’altro in una situazione come quella attuale, dove il costo dei carburanti tradizionali è molto elevato, i risparmi sono significativi.
I risparmi sono molto significativi. Questa Fast Charge di Verona avrà un costo per kilowatt di 0,35€, che significa che per percorrere 100 chilometri ci vorranno 6 euro. Ad oggi, per percorrere la stessa distanza con una motorizzazione di benzina la spesa è di 16 euro. Quindi è chiaro che facendo poi il calcolo su un pieno e facendo il calcolo su una percorrenza di 20.000 chilometri all’anno e, perché no, per un’azienda che deve avere magari 10/15 auto nel suo parco mezzi, si tratta di risparmi significativi, considerando che poi i risparmi andranno anche a incidere in maniera positiva sulla manutenzione, che per le auto elettriche è sicuramente di minor costo rispetto a quelle endotermica.
Quindi ci sono tutte le prospettive.
Noi lo abbiamo detto già qualche anno fa che Volvo si sarebbe focalizzata progressivamente sulle auto Plug-in Hybrid e poi sulle elettriche. È arrivato il momento, quindi, in sostanza, da quest’anno e dall’anno prossimo tutti i nuovi lanci di Volvo saranno macchine completamente elettriche.
Va creata una cultura attorno a questo mondo.
Va creata una cultura, va creata una sensibilizzazione. Non ci si può attendere che sia il cittadino a diventare realmente il protagonista unico di questa transizione. Come dicevo, ci vuole l’appoggio del governo, ci vuole l’appoggio e la sensibilità anche delle amministrazioni locali e mi pare che nel corso dell’evento della settimana scorsa ci sia stata una bellissima presa di posizione da questo punto di vista da parte del Comune di Verona, quindi, direi che ci sono tutte le prospettive. È chiaro che, come si diceva, ci vuole una, un coordinamento e una collaborazione tra investimenti di aziende private, ma anche l’appoggio e l’indicazione data da quelle che sono le amministrazioni.
E ci vogliono titolari di concessionari che ci credono, come nel caso di Verona di Luigi Dalla Pozza, che ha intenzione di fare ulteriori investimenti. Attualmente c’è una colonnina con due posti auto, però l’intenzione è quella di allargare.
C’è l’intenzione di allargare. Ovviamente io ringrazio Luigi Dalla Pozza, come tutti gli altri imprenditori Volvo che hanno voluto aderire a questo progetto; è chiaro che bisogna avere una visione verso il futuro, perché oggi il parco circolante non garantisce certamente il rientro di investimenti di questo genere, che sono investimenti ingenti da un punto di vista economico. Però l’imprenditore è anche colui il quale crede nel futuro e butta il cuore oltre l’ostacolo, un po’ come sta facendo come sta facendo Volvo. Ci sono molte evidenze che questa sia la direzione giusta. Noi ci crediamo. Appoggeremo moltissimo i nostri imprenditori sul territorio e siamo sicuri che alla fine sarà un’attività di grande successo.
Cosa ci riserva il futuro di Volvo?
Pensiamo che l’elettrificazione sia oggi una risposta molto pronta, perlomeno nel prossimo decennio. Per quello che riguarda, diciamo, la transizione ecologica che il mondo dell’automotive è chiamata ad affrontare. Chiaramente non sottovalutiamo altre situazioni come quella dell’idrogeno. Soprattutto la stiamo testando con i nostri cugini, dei trucks, dei camion, perché è chiaro che sulla lunga percorrenza e sui trasporti pesanti l’idrogeno può avere una grande efficacia. La decisione che abbiamo preso è quella di lanciare una o due vetture full elettriche ogni anno, fino al 2025, dove comunque continueremo a commercializzare anche fino al 2025 i nostri Plug-in Hybrid, quindi i motori ibridi con motorizzazione endotermica e Full Electric.
L’idea è quella di lanciare già dal prossimo anno un grande E-Suv e un piccolo E-Suv, tutte due full elettric, quindi per due tasche diverse, per due esigenze diverse, avvalendoci anche del fatto che la tecnologia oggi ci porta ad avere delle batterie che davvero riescono a dare grandi percorrenze, oltre 600 chilometri. E la cosa straordinaria del mondo dell’elettrico è davvero la sensazione di guida straordinaria che danno queste vetture insieme a una grandissima potenza.
Presidente, chiudiamo con una nota che la riguarda, visto che è ospite di Verona Economia sottolineamo il fatto che lei è lei veronese di adozione.
Orgogliosamente veronese d’adozione, ormai da anni. Per me è stato un motivo di grande orgoglio poter avere qui la prima nostra colonnina veneta. Poi, naturalmente, ce ne saranno molte altre, ma questo è un punto di partenza importante.
 

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