Unicredit, pronta l’Opa per il Banco BPM?
di adminSarebbe molto più di un’indiscrezione quella che sta trapelando nelle ultime ore negli ambienti finanziari del Belpaese. Come riportano diverse testate nazionali, tra Il Messaggero, nel fine settimana potrebbe arrivare a sorpresa un’offerta di pubblico acquisto di Unicredit nei confronti di Banco BPM.
Dalla società guidata da Andrea Orcel è arrivato stamattina un secco “no comment”, intanto però il titolo del Banco, dopo essere stato sospeso per tre ore, alle 15.46 di oggi era salito del 8,16 % a 3,50 euro per 5,30 miliardi di capitalizzazione.
Secondo quanto riporta Milano e Finanza, «a fine mattinata, un portavoce della banca ha chiarito che nell’ambito della propria attività ed in coerenza con il Piano Strategico 2022-2024, Unicredit continua a valutare tutte le opzioni strategiche disponibili e non mancherà di tenere informato il mercato di qualsiasi sviluppo concreto», chiarendo anche che «non è stata convocata alcuna riunione straordinaria del consiglio di amministrazione».
Secondo Equita Sim, la banca milanese passerebbe da una quota di mercato dell’11% al 18%, specialmente al Nord (qui la quota raddoppierebbe dal 10% al 20%), riducendo il differenziale rispetto a Intesa Sanpaolo.

Il tentativo di Unicredit arriverebbe dopo la fallita acquisizione di Mps, e della russa Otkritie, virando così rotta sulla banca guidata da Giuseppe Castagna che, nei giorni scorsi, aveva annunciato buoni numeri relativi al 2021, chiuso con un utile di 569 milioni e con una proposta di dividendo di 19 centesimi ai soci.
Se ci fosse davvero un’opa e una conseguente scalata di Unicredit, potremmo tranquillamente parlare dell’ennesima aggregazione bancaria, o meglio, fagocitazione, figlia di un mercato globale che non tiene conto delle mezze misure. O sei gigante, oppure ti accontenti dei micro territori, operando con le spalle coperte come nel caso della BCC, attive e comunque preziose nel loro ruolo di presidio locale.
TITOLO BANCO BPM ALLE 15.50

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