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MWD, la sostenibilità passa anche dal web

di admin
Valentina Vacca, account manager di MWD, racconta ai nostri microfoni dell'importanza della sostenibilità anche sul web e delle innovazioni tecnologiche a disposizione per le aziende.

Sempre più aziende ricorrono al digitale per emergere o riposizionarsi all’interno di un mercato sempre più competitivo e condizionato da dinamiche nuove, introdotte dalla pandemia. Ad accompagnare gli imprenditori verso percorsi di digitalizzazione, per di più sostenibile, è l’azienda veronese MWD, noi abbiamo intervistato l’account manager Valentina Vacca.
Il vostro percorso di accompagnamento delle aziende parte da lontano.
Ci occupiamo dal 2007 di digital transformation delle aziende, accompagnandole nel loro percorso di digitalizzazione, sia da un punto di vista dei processi aziendali, che da un punto di vista di raffronto verso il pubblico. Quindi con quello che magari è più conosciuto come e-commerce, ma che oggi non va ridotto soltanto a questo.
Voi parlate di “digitalizzazione sostenibile”. Come nasce questo binomio?
Allora il binomio nasce nell’anno 2021. Oggi le aziende hanno sempre più bisogno di sostenibilità. Noi, da sempre, siamo vicini eticamente al tema sostenibile; una delle cose che magari non si sa, è che la competitività digitale, che ad oggi si è generata anche all’interno del mercato aziendale, ha portato poi a una ad un forte consumo di CO2 relativamente a tutto quello che è il mondo web. Quindi ogni ricerca in rete che noi facciamo, ogni immagine scaricata, produce emissioni di CO2 – ovviamente data dalla combustione fossile per la generazione di energia. Noi nasciamo nel 2007 come azienda di sviluppo, e per questo ci siamo sempre cimentati molto riguardo alle nuove tecnologie e nel cercare di attivare quelle che sono le tecnologie nuove per riuscire a produrre delle piattaforme digitali dei siti web delle applicazioni mobile. Uno dei siti che abbiamo prodotto è stato il vincitore di uno “scudetto della sostenibilità” perché ha generato una percentuale minore di CO2 rispetto alla media mondiale dei siti.

Stiamo parlando del sito dell’Hellas Verona.
Sì, ha vinto lo scudetto della sostenibilità 2021 perché con il suo sito ha prodotto soltanto 189 Grammi di CO2, a fronte di una media mondiale di oltre 5.000. È stato per noi un grande traguardo ma lo è stato anche per la squadra. La città di Verona è sicuramente una grande rappresentante del mondo calcistico e ci tenevamo molto proprio perché vorremmo sensibilizzare anche tutte le aziende alla digitalizzazione e il bando promosso dalla Regione Veneto oggi ancor più manifesta l’esigenza di essere presenti sul mercato digitale. In questo periodo di pandemia è stata poi enfatizzata ulteriormente. Quello che suggeriamo sempre noi è di riuscire a farlo in modo strategico quindi accompagnati da chi poi può suggerire e analizzare quella che è la reale esigenza per poi andare a creare un prodotto che sia pertinente in questo.
Come si fa a rendere un sito più sostenibile?
Le tecnologie che stanno alla base della costruzione delle piattaforme digitali sono delle tecnologie moderne che vanno proprio a lavorare su quella che è l’efficienza della piattaforma che viene prodotta. Un esempio, parliamo di immagini: serve più tempo per scaricare delle immagini più pesanti, questo necessita più energia e quindi più consumo. Noi invece cerchiamo di costruire un percorso di navigazione dei siti web più rapido e centrato, quindi in linea con quella che è l’esigenza del cliente, che in tre click possa trovare quello che sta cercando. Questo già ottimizza quello che è il lavoro di sito web da un punto di vista sostenibile. In più noi abbiamo un data center, che è quella che per tutti è conosciuta come il cloud. Un cloud è lo spazio nel quale i siti o le piattaforme digitali di e-commerce vengono allocati. Si tratta di uno spazio totalmente green, per cui servono delle certificazioni che dimostrano come il consumo che viene generato all’interno dei data center sia in linea con quelle che sono poi dei limiti consentiti. E questo appunto già potrebbe essere una prima cosa.
Qual è il consiglio che solitamente date a un imprenditore che deve e che vuole iniziare ad affrontare un percorso di questo tipo e che però ha un po’ di timore?
Noi seguiamo tantissime start up. Le start up sono quelle che si ritrovano ad avere un’idea e dire: “ok, ma adesso cosa devo fare?”. La prima cosa è affidarsi a dei professionisti, questo lo metto come primo punto. La seconda è di partire sempre da un’analisi del target al quale vogliamo rivolgerci. In MWD ci occupiamo poi anche di formazione interna. Quindi è prevista una parte di un percorso di formazione digitale anche per i dipendenti, perché le risorse interne alle aziende oggi più che mai sono comunque il cuore pulsante dell’azienda.

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