Tessile e abbigliamento, entro luglio la firma del nuovo contratto
di adminEntro la fine del mese sarà firmato il rinnovo del contratto per il settore Tessile e Abbigliamento. La novità molto attesa è emersa, questa mattina, nel corso del Consiglio territoriale Uiltec Area Vasta Verona e Vicenza. Le organizzazioni sindacali e la controparte, Sistema Moda Italia – Federazione tessile e Moda, si sono date appuntamento, a Milano, mercoledì 28 luglio, per un nuovo appuntamento che potrebbe essere decisivo.
La notizia è particolarmente importante per il Veneto e, soprattutto, per le province di Vicenza e Verona che, da sole, danno occupazione a quasi la metà degli addetti.
Nella nostra regione, sono attive nel comparto 7.067 aziende (1.442 industrie tessili, 5.625 imprese confezioni articoli di abbigliamento – dato 1° semestre 2021, fonte Infocamere – Movimeprese) che danno lavoro a decine di migliaia di persone, soprattutto donne. Vicenza e Verona rappresentano due poli fondamentali del settore che impiega, nelle due province, quasi 16mila addetti (11.865 dipendenti a Vicenza, 3895 dipendenti a Verona – ultimo dato disponibile Inps 2019).
«Il 28 luglio – conferma Paolo Pirani, segretario nazionale Uiltec Uil – ci vedremo, con le controparti, a Milano per il contratto che interessa i 400mila addetti del tessile-abbigliamento. Ci auguriamo che sia l’ultimo incontro e che, finalmente, si firmi, il contratto nazionale di lavoro. Il tessile è settore centrale per il made in Italy. È stato colpito duramente dalla pandemia, per questo firmare il nuovo contratto è un segnale di speranza, di uscita dalla crisi e di ripresa per il nostro Paese».
Con la firma del nuovo contratto, il Tessile Abbigliamento punta al rilancio, dopo due anni complessi che hanno visto un forte aumento della cassa integrazione. Nel 2020, in Veneto, il settore ha utilizzato la Cig complessivamente per quasi 20 milioni di ore.
“Nel nostro territorio – sottolinea Lucia Perina, segretario Uiltec Area Vasta Verona e Vicenza – si concentra quasi la metà dei dipendenti del settore, la gran parte femminile che si distingue per alta preparazione e professionalità. Stiamo parlando, infatti, di un comparto di cui fanno parte brand importanti che fanno grande il nostro Paese nel mondo. Ci aspettiamo che il rinnovo del contratto nazionale porti maggiore tranquillità ai lavoratori e all’intero settore. Dal nostro punto di vista è fondamentale che questi grandi marchi della moda riportino la produzione in Italia, perché qui nel nostro territorio ci sono le competenze, il know how e le professionalità che hanno reso la moda e il tessile uno dei settori di punta del made in Italy nel mondo”.
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