Veneto Bond e autonomia finanziaria per sconfiggere la crisi.
di adminNonostante le difficoltà di comunicazione dovute al periodo, l’importanza dell’argomento ha spinto ANV ad utilizzare i mezzi che oggi la tecnologia mette a disposizione. La riunione è stata gestita grazie a Zoom ed è stata trasmessa in diretta su Facebook.
In centinaia si sono collegati per seguire, con un numero medio di 150 spettatori per tutta la serata.
Un vero e proprio dibattito, ricco di riflessioni ed approfondimenti di grandi relatori, carisma e competenze, quali il prof. Marco Bassani, l’imprenditore Roberto Brazzale, il prof. Andrea Favaro, l’avv. Renzo Fogliata, presidente di Asenblea nasionale veneta, i prof.ri Carlo Lottieri e Davide Lovat.
Il punto su cui tutti concordano è che è abbastanza evidente che "NON andrà tutto bene", anzi è molto probabile che tutto andrà molto male.
L’ipotesi dei Venetobonds lanciata con entusiasmo risulta ideale e auspicabile, ma non attualmente applicabile, a causa dei limiti normativi invalicabili di questo impianto istituzionale (In particolare il prof. Bassani fa notare dove la costituzione in effetti non ci sia e non sia mai stata rispettata, e come questa emergenza abbia sfatato due miti: quello della costituzione prima considerata la migliore al mondo, e quello della sanità migliore del mondo) e sociale (l’analisi di Lottieri mostra una volontà di rendere l’Italia il Mezzogiorno d’Europa creando ancor più assistenzialismo).
E’ emerso quanto il tentativo di uniformare la gestione con un totale lockdown senza distinzione tra regioni (non tutte sono state colpite nello stesso modo) abbia causato ingenti danni,e che questo approccio potrebbe essere utilizzato per poi dichiarare che “tutte regioni uguali davanti a fisco come davanti alla pandemia” (Bassani).
Sempre secondo Bassani, in Veneto la situazione è stata gestita meglio in quanto qui la sanità è ancora molto territoriale; ma la sensazione è quella che si voglia trasformare le regioni virtuose in regioni con mentalità “da mentecatti” più propense all’assistenzialismo.
In sintesi, secondo Brazzale, i Veneto Bond sono realizzabili e rapresenterebbero la misura più auspicabile ma non sono attuabili adesso. Manca un l’impianto necessario per realizzarli. Purtroppo siamo all’interno di un paese fortemente indebitato che sta vivendo sul merito di credito dei paesi europei virtuosi.
E’ evidente che l’economia è stata fermata dalle misure sbagliate e non dal virus in sé. Quello che serve ora è un programma di ripartenza delle attività economiche.
Questa crisi ha dimostrato che una gestione sanitaria regionale può dare risultati molto migliori rispetto ad una gestione centralizzata, anche fosse gestita per macro-aree non funzionerebbe in quanto se avessimo seguito le decisioni prese in Lombaria non avremmo ottenuto buoni risultati.
La frammentazione dell’approccio ha dato possibilità di confrontare modelli diversi e vedere quali funzionano.
Tutte le riflessioni fate portano ad una conclusione: Il dipendere del Veneto dalle decisioni errate del governo centrale può causare enormi danni; va rivista l’Italia dalle fondamenta: è ora di avviare una nuova fase costituente per affrontare il futuro.
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